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Paolo Baldini
Paolo Baldini
Bologna
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«Completamente digiuno della materia, ho trovato sia linee guida molto utili, sia schemi, schede e esempi pratici. È uno strumento molto utile per capire gli elementi chiave di un processo che non è semplice come potrebbe sembrare a chi non ha mai fatto una ristrutturazione. Lo stile è piacevole e molto comprensibile, interessanti anche i materiali accessori.»
Luca Simonetto
Luca Simonetto
Castelfranco Veneto (TV)
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«Il manuale è fatto molto bene, in maniera completa tratta i vari argomenti presi in esame. L'esposizione è molto chiara e per chi è alle prime armi offre sicuramente una tabella di marcia da seguire per evitare in seguito problemi con tecnici, impresa e burocrazia varia. Consigliatissimo.»
Chandra Bortolotto
Chandra Bortolotto
Pavia
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«Come tutti su consiglio di parenti e amici siamo partiti con una impresa che propone "ristrutturazione chiavi in mano". Dopo aver letto il manuale abbiamo chiesto all'impresa di affiancare un nostro tecnico di fiducia e... sì è volatilizzata! Era da tempo che pensavo ci fosse "qualcosa che non tornava" nella ristrutturazione chiavi in mano ma non sapevo cosa... L'ho capito grazie al manuale. Siamo ripartiti da zero e tutto procede liscio.»
Anna Carloni
Anna Carloni
Fusignano (RA)
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«Ho apprezzato la schiettezza e la semplicità del linguaggio che trovo essere uno dei punti di forza del manuale. I contenuti sono davvero spiegati bene e l'ho trovato molto interessante: proprio quello che stavo cercando per farmi un'idea più precisa di cosa mi devo aspettare e cercare di pianificare nella maniera più realistica possibile la ristrutturazione.»
Antonella Maizza
Antonella Maizza
Bari
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«Il manuale è una guida molto utile per chi si appresta a ristrutturare il proprio immobile in maniera consapevole ed anche e soprattutto per chi ha già iniziato una ristrutturazione e ne ha perso il filo logico e guida il lettore tra le mille incombenze e permette di evitare, attraverso una attenta pianificazione, errori che troppo spesso si concretizzano in un aumento esponenziale dei costi o in risultati insoddisfacenti che non corrispondono alle proprie aspettative.»
Stefano Ricardi
Stefano Ricardi
Trezzo sull'Adda (MI)
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«La suddivisione in step si è rivelata essere una scelta molto felice in quanto permette di chiarire le vari fasi secondo un ordine logico e cronologico. L'aspetto più interessante sono i vari suggerimenti per non cadere nelle innumerevoli trappole disseminate lungo il percorso, le parti relative alle varie agevolazioni dove, con linguaggio non ''burocratese'' si mette ordine nel mare magnum dei benefici fiscali.»
Davide Benedicenti
Davide Benedicenti
Torino
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«Ad oggi il miglior manuale che io abbia letto sulla ristrutturazione di una casa. Scritto in maniera semplice, pratica e di facile lettura. Contenuti aggiornatissimi e di grande utilità per affrontare il percorso di ristrutturazione con consapevolezza. Da grande risalto alle fase precedenti l'inizio dei lavori, che sono in effetti quelle più importanti per non fare grandi errori che si riflettono poi sui costi e sulla qualità. Lo consiglio vivamente.»
Daniela Sanna
Daniela Sanna
Sassari
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«Sto trovando il manuale utilissimo per avere consapevolezza di quello che comporta gestire un processo lungo e complesso come quello della ristrutturazione di un appartamento, molte volte sottovalutato anche dagli stessi tecnici. Trovo che sia una guida ben fatta, che permette di poter gestire con maggiore serenità le questioni o anche gli eventuali imprevisti (sia di natura normativa che tecnica) che con molta probabilità si dovranno affrontare durante l'intero processo.»
Sara Pistone
Sara Pistone
Verona
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«Il manuale è ricco di informazioni qualificate indispensabili per persone profane al mondo delle ristrutturazioni che però vogliono saperne di più per poter pianificare e sapere come approcciare la propria ristrutturazione. Non ho ancora svolto alcuna ristrutturazione per cui non posso dare un giudizio riguardo l'applicazione dei consigli del manuale, ma sicuramente la lettura del manuale mi ha permesso di avere le idee più chiare. Ricco di dettagli e di facile lettura.»
Luca Baraldi
Luca Baraldi
Ravenna
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«Lo trovo eccellente per chi si affaccia al complesso mondo delle ristrutturazioni e delle detrazioni fiscali per la prima volta, e magari provenendo da una formazione non attinente. Anche chi ha già avuto esperienze di ristrutturazioni può comunque trovare spunti molto utili , in particolare per impostare il lavoro con il corretto ordine.»
Detrazioni fiscali per ristrutturare 2023

Detrazioni fiscali per ristrutturare casa nel 2023

Le detrazioni fiscali per ristrutturare casa sono un mezzo per abbattere i costi dei lavori. Ma sfruttarle nel modo corretto non è semplice: in questo articolo trovi una guida completa alle detrazioni fiscali in vigore nel 2023.

Le detrazioni fiscali sono sempre più importanti per poter realizzare una ristrutturazione di buona qualità senza svenarsi. I costi, per svariati motivi, negli ultimi anni hanno subito un aumento significativo e ormai anche un piccolo intervento comporta un esborso economico importante: l’unico modo per contenere i costi è quello di sfruttare le detrazioni fiscali che lo stato ti mette a disposizione.

Ma le detrazioni fiscali per ristrutturare nel 2023 sono qualcosa da non prendere sottogamba: ce ne sono tante e la normativa è complessa ed articolata. Devi conoscere almeno le basi per capire come sfruttarle al massimo senza sorprese.

In rete trovi tanti articoli che ti riempiono la testa di informazioni inutili, oppure con informazioni talmente scarne che non riesci a capire come sfruttare realmente le detrazioni.

mailling list per ristrutturare casa

Considera questo articolo come un compendio di base in cui troverai tutte le informazioni realmente necessarie per capire quali sono, quante sono e come sfruttare le detrazioni fiscali nel 2023 se devi ristrutturare casa.

Attenzione: non sarà una guida super completa, ma una guida di base con le informazioni realmente utili per chi si avvicina alle detrazioni fiscali per la propria ristrutturazione. Poi ti dirò anche come e dove ottenere informazioni più approfondite.

Ecco di cosa parleremo in questo articolo:

Cosa sono le detrazioni fiscali

Sono consapevole che questo paragrafo possa sembrare banale ma definire precisamente cosa sono le detrazioni fiscali per la ristrutturazione è fondamentale. Troppo spesso vengono confuse con degli incentivi, cosa che assolutamente non sono. Inoltre legate ad una precisa definizione delle detrazioni fiscali ci sono altri importanti concetti che è opportuno chiarire prima di procedere.

Le detrazioni fiscali per la ristrutturazione sono degli sconti sulle tasse, spalmati su più anni, di cui usufruisce chi effettua alcune tipologie di lavori di ristrutturazione.

Ristrutturazione

Quindi: fai dei lavori e una parte della somma che hai pagato ad imprese/artigiani/fornitori/tecnici puoi scontarla dalle tue tasse in più anni (come vedremo tra 5 e 10) con rate di pari importo.

Attenzione: le detrazioni fiscali non sono crediti fiscali. Questo è importante per quanto diremo nel prossimo paragrafo.

Chiarito questo concetto ce ne sono altri importanti da chiarire prima di iniziare ad approfondire le varie detrazioni.

Capienza fiscale

La capienza fiscale di una persona è la quantità di tasse che deve pagare ogni anno. Se sei dipendente ti vengono scalate alla fonte, ma comunque le paghi, se sei libero professionista/imprenditore/etc. le paghi direttamente tu.

Lo sconto sulle tasse generato dalle detrazioni fiscali per la ristrutturazione di cui puoi usufruire ogni anno non può superare l’importo della tua capienza dell’anno in cui la somma viene scontata.

Somme eventualmente eccedenti non vengono recuperate negli anni successivi perché le detrazioni non sono crediti fiscali, cioè non sono soldi che lo stato ti deve dare.

Esempio: nel 2023 devi pagare 1.000€ di tasse. Se le detrazioni fiscali sono di 1.200€ perdi 200€. Chiaro?

Cumulabilità delle detrazioni fiscali

Come vedremo a breve ci sono molte detrazioni fiscali, ed alcune si sovrappongono: cioè per la medesima spesa è prevista più di una detrazione.

Le detrazioni fiscali si possono cumulare, nel senso che puoi spezzettare i vari importi pagati in più detrazioni diverse, però non puoi utilizzare più di una detrazione per la medesima spesa.

Cioè se cambi gli infissi non puoi usare due detrazioni diverse al fine di aumentare la somma detratta, ma devi sceglierne una. Se cambi infissi e porte puoi sfruttare una detrazione per gli infissi e una diversa per le porte.

Questa cosa è utile perché, come vedremo, le detrazioni fiscali hanno dei massimali di spesa su cui calcolarle.

Le detrazioni fiscali attualmente in vigore

Nel 2023 sono queste le detrazioni fiscali che puoi sfruttare nella ristrutturazione della tua casa:

  1. Detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio (art. 16-bis del TUIR) – detrazioni del 50% o bonus casa
  2. Detrazioni per interventi di riduzione del rischio sismico (art. 16, comma 1-bis del D.L. 63/2013) – sisma-bonus
  3. Bonus arredo (art. 16, comma 2 del D.L. 63/2013)
  4. Bonus verde (art.1, commi 12, 13, 14, 15 Legge 205/2017)
  5. Detrazioni per interventi per il risparmio energetico (legge 296/2006) – ecobonus
  6. Detrazione per gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche (art. 119-ter Legge 77/2020, introdotta dalla legge di bilancio 2022)

A queste si potrebbe aggiungere il super bonus 90% (110% fino all’anno scorso), introdotto dalla legge 77 del 17 luglio 2020 (a conversione del “decreto rilancio” 34/2020).

In questa guida NON parleremo del superbonus perché lo ritengo totalmente inutile per chi deve ristrutturare (soprattutto nella forma che ha preso dal 2023).

In realtà escluderemo anche le altre detrazioni che non sono particolarmente utili a chi deve ristrutturare casa, ma ci concentreremo sulle tre principali:

  • Bonus casa 50% (bonus ristrutturazioni edilizie)
  • Bonus arredo (sempre del 50%)
  • Ecobonus (variabile tra 50% e 65%, per l’efficientamento energetico)

Tutte queste detrazioni sono a scadenza e sono attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2024. Se entro questa data non interviene una legge di bilancio che le proroga cessano di esistere, solo il bonus casa continuerebbe ad essere in vigore ma in misura minore.

Prima di approfondirle una per una, affrontiamo un ultimo concetto importante.

Detrazioni fiscali e conformità urbanistica

Avere un immobile conforme urbanisticamente è una condizione indispensabile per usufruire delle detrazioni fiscali. Lo stabilisce la legge (per la precisione il Testo Unico dell’Ediliza, d.Pr. 380/2001). Ma cosa significa avere un immobile conforme?

Se in un immobile ci sono abusi e/o difformità non si può accedere alle detrazioni fiscali.

Attenzione ad un aspetto troppo spesso confuso: la conformità urbanistica non c’entra nulla con la conformità catastale. Cioè che casa tua sia a norma o meno non lo sanciscono planimetria e visura catastale. Gli unici documenti probanti sono quelli edilizi. Per intenderci: licenze edilizie, permessi di costruire, SCIA e CILA che negli anni hanno costituito la storia edilizia di casa tua.

E attenzione ad un altro aspetto: se in passato è stato commesso un abuso, tutte le pratiche edilizie successive non sono valide. Quindi tutte le trasformazioni dell’immobile sono a loro volta abusive o difformi.

il patrimonio edilizio italiano è costellato di abusi piccoli e grandi: anche una diversa distribuzione interna rispetto a quanto presente agli atti è una difformità che blocca le detrazioni fiscali.

Ristrutturazione

Se lo Stato (tramite l’Agenzia delle Entrate) scopre che hai usufruito delle detrazioni su un immobile con abusi e/o difformità, ti può chiedere fino al doppio delle somme di cui hai beneficiato.

Quindi la necessità di verificare l’assenza di abusi prima di iniziare qualsiasi procedimento edilizio di ristrutturazione è fondamentale per stare sereni.

Non approfondiamo qui oltre come si fanno queste verifiche. Passiamo a parlare di detrazioni fiscali.

Bonus Casa 50%

detrazioni fiscali 2023: bonus ristrutturazioni

Quello che viene chiamato bonus casa, o detrazioni del 50%, in realtà si chiama Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici” ed è normato dall’articolo 16-bis del testo unico delle imposte e dei redditi, oltre che dalle ultime leggi di bilancio.

Immobili e soggetti destinatari

Questa tipologia di detrazione è riservata esclusivamente agli immobili residenziali e alle relative pertinenze. Gli immobili devono essere esistenti, cioè iscritti al catasto, e devono pagare regolarmente l’IMU (quando dovuta).

Possono usufruire dell’agevolazione anche gli immobili utilizzati promiscuamente, cioè in cui si eserciti anche attività di lavoro autonomo o impresa. In questo specifico caso la detrazione viene dimezzata. Un esempio di questa fattispecie sono i bed&breakfast.

Possono accedere a queste detrazioni fiscali i contribuenti che “possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi”. Chi possiede è il proprietario, il nudo proprietario, l’usufruttuario, etc. Chi detiene è l’inquilino, il comodatario, etc.

Inoltre possono usufruire della detrazione solo le persone fisiche (che poi è la condizione comune di tutti) e non le società o assimilabili.

Se le spese sono sostenute da più soggetti (tu e tua moglie ad esempio) possono essere portate in detrazione da tutti, naturalmente esclusivamente per la parte di loro competenza. Infatti possono portare in detrazione le spese anche i familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) anche se non hanno diritti reali sull’immobile, purché conviventi del possessore/detentore del diritto e partecipanti alla spesa.

Opere oggetto di detrazione

Arriviamo alla parte più importante: che lavori puoi detrarre al 50%?

La legge dice che sono ben dieci tipologie diverse di opere che vi rientrano. Quelli più comuni e significativi sono:

  1. Gli interventi che rientrano nella manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. (NB: ho parlato spesso di queste cose, ad esempio in questo articolo). Gli interventi di manutenzione ordinaria non rientrano in questa detrazione (ad eccezione di quelli eseguiti sulle parti comuni di un condominio).
  2. Puoi portare in detrazione gli interventi di risparmio energetico. (C’è una parziale sovrapposizione con l’ecobonus ma non confonderli). Facciamo qualche esempio:
    • Opere di coibentazione dell’involucro edilizio che consentano un contenimento del fabbisogno energetico necessario per la climatizzazione di almeno il 10%;
    • Impianti di climatizzazione e/o produzione di acqua calda sanitaria utilizzanti pannelli solari piani;
    • Impianti che utilizzano pompe di calore per climatizzazione ambiente e/o produzione di acqua calda sanitaria;
    • Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica;
    • Generatori di calore che presentino un rendimento non inferiore al 90%;
    • Sorgenti luminose aventi un’efficienza maggiore o uguale a 50 lumen/watt, nel limite massimo annuo di una sorgente luminosa per vano dell’unità immobiliare.
  3. Interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, come ad esempio ascensori e montacarichi;
  4. Interventi relativi all’adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica degli edifici.
    Questi ultimi rientrano tra gli interventi del sisma-bonus, detrazione a parte che condivide il massimale col bonus casa (e che non approfondiamo qui).

Spese detraibili, massimali e modalità

mailling list per ristrutturare casa

Puoi portare in detrazione:

  • Tutti i costi relativi all’esecuzione dei lavori.
  • Progettazione, direzione lavori e tutte le altre prestazioni professionali
  • L’iva, l’imposta di bollo e i diritti
  • Tutti gli altri costi inerenti agli interventi realizzati

Il limite di spesa di questa detrazione fiscale nel 2023 (come negli anni precedenti) è pari a 96.000 € e l’agevolazione è del 50%. Quindi possono essere portati in detrazione fino ad un massimo di 48.000 € per unità immobiliare.

Tale somma deve essere ripartita in 10 quote annuali.

I 96.000€ non sono calcolati su ogni anno in cui vengono eseguiti i lavori ma sono relativi alle spese complessive che hai sostenuto per la ristrutturazione all’interno di un unico procedimento (la CILA che hai aperto). Se la ristrutturazione dura due anni puoi comunque detrarre “solo” 48.000€ al massimo.

Adempimenti per usufruire del bonus casa

Per non avere problemi durante gli anni in cui usufruirai del bonus casa, devi acquisire e conservare una serie di documenti. Vediamoli.

  • Deve essere acquisita e presentata la necessaria documentazione edilizia per realizzare l’intervento. Quindi devono esserci una CILA o una SCIA (se necessari…ma abbiamo già visto nel manuale che per le manutenzioni straordinarie lo sono).

In realtà non tutte le opere che possono essere detratte richiedono la presentazione di una pratica edilizia, come ad esempio la sostituzione degli scaldaacqua. In questi casi è necessaria un’autocertificazione da parte del contribuente;

  • Notifica preliminare all’asl prima dell’inizio dei lavori, nel caso in cui sia necessaria (ne abbiamo ampiamente parlato nel Manuale);
  • Fatturazione di tutte le spese che devono essere portate in detrazione. Per le spese che non possono essere fatturate, come ad esempio gli oneri di segreteria richiesti dagli uffici tecnici per l’istruttoria delle pratiche, è sufficiente la ricevuta di pagamento;
  • Pagamento con bonifico bancario o postale. In questo caso bisogna utilizzare il modello messo a disposizione specificamente per le detrazioni fiscali. Devono essere indicati chiaramente il riferimento alla detrazione a cui si sta accedendo, in questo caso l’articolo 16-bis del d.p.r. 917/1986 (troverai semplicemente una casellina da barrare), il codice fiscale della persona che effettua il bonifico (e che quindi beneficerà della detrazione) e la partita iva del soggetto a cui è effettuato il pagamento.

Vi sono poi alcuni documenti che non sono sempre necessari ma nel caso in cui lo fossero devono essere conservati ed esibiti su richiesta:

  • L’avvenuta variazione catastale
  • Ricevute di pagamento dell’IMU
  • Dichiarazione di consenso da parte del proprietario dell’immobile (nel caso in cui tu faccia i lavori da inquilino)

Inoltre, dal 2018, per gli interventi agevolabili rientranti nel risparmio energetico, è diventata necessaria una comunicazione all’ENEA.

Bonus Arredo

detrazioni fiscali 2023: bonus arredo

Il bonus arredo, introdotto dal d.l. 63/2013, attualmente è in vigore fino al 31/12/2024. Vi sono delle condizioni imprescindibili per accedere al bonus arredo:

  1. Devono essere state sostenute delle spese per interventi di recupero edilizio che rientrano nel Bonus Casa (vedi capitolo precedente);
  2. L’acquisto di mobili ed elettrodomestici deve essere stato fatto per l’arredo dell’immobile oggetto di intervento.

Essendo presupposto obbligatorio il bonus casa, tutte le caratteristiche degli immobili e dei soggetti destinatari sono gli stessi. Invece è interessante sintetizzare gli acquisti che si possono detrarre.

Gli acquisti detraibili

I beni agevolabili sono di due tipi:

  • Mobili
  • Grandi elettrodomestici di classe energetica almeno A+ o A per i forni.

Sono agevolabili i seguenti mobili: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.

Sia i mobili che i grandi elettrodomestici devono essere nuovi e possono essere agevolati anche trasporto e montaggio.

Per i grandi elettrodomestici si fa riferimento all’allegato II del d.lgs. 49/2014 in cui è presente un elenco indicativo. Vediamo i principali:

Frigoriferi, Congelatori, Lavatrici, Asciugatrici, Lavastoviglie, Apparecchi di cottura, Apparecchi elettrici di riscaldamento, Radiatori elettrici, Altri grandi elettrodomestici utilizzati per riscaldare stanze, Apparecchiature per la ventilazione, l’estrazione d’aria e il condizionamento

Questo non è l’elenco completo, che trovi nel bonus in regalo con il manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi”, però ti evidenzio come non sono presenti i televisori.

Massimali e modalità

L’importo massimo agevolabile è pari al 50% calcolato su una spesa complessiva di 8.000€ per gli acquisti effettuati nel 2023. questa somma scenderà a 4.000€ per gli acquisti effettuati nel 2024.

Questa somma viene divisa in 10 rate annuali di pari importo ed è usufruibile sempre sul criterio di capienza fiscale che abbiamo già descritto.

Gli acquisti possono essere pagati con:

  • Bonifico bancario o postale ordinario;
  • Carta di credito o di debito;
  • Finanziamento rateale.

Ecobonus

detrazioni fiscali 2023: ecobonus

L’Ecobonus, è una detrazione fiscale introdotta con la legge finanziaria del 2007 (l. 296/2006), dedicata esclusivamente alla detrazione per gli interventi di risparmio energetico.

Abbiamo già visto che col bonus casa è possibile detrarre opere di efficientamento energetico, però l’ecobonus è una detrazione autonoma.

La scadenza di questa detrazione fiscale, come le altre, è al 31 dicembre 2024.

Un aspetto particolare da evidenziare è che la legge non riporta l’importo massimo di spesa su cui calcolare il 65% di detrazione, ma viene riportato l’importo massimo che può essere detratto e che corrisponde al 65% della spesa totale massima ammissibile a detrazione.

Immobili e soggetti destinatari

Per l’ecobonus non viene fornita alcuna limitazione in merito al tipo di immobili che possono accedervi, l’unico limite è il fatto che devono essere esistenti. Di conseguenza anche chi può usufruire di questa detrazione non ha limiti: persone fisiche e imprese.

Però è necessaria una caratteristica per poter accedere alla detrazione: deve esserci un impianto di riscaldamento preesistente all’interno dell’immobile. Tale obbligo vale anche per interventi che non riguardano l’impianto di riscaldamento.

Solo nel caso di installazione di pannelli solari non è richiesta la preesistenza di un impianto di riscaldamento.

Credo sia importante vedere cosa si intende per “impianto termico”, e lo facciamo basandoci su quanto ha detto l’ENEA.

  • L’“impianto termico” è un impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale degli ambienti (eventualmente anche estiva ma mai esclusivamente estiva), con o senza produzione di acqua calda sanitaria;
  • Stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante sono assimilati agli impianti termici quando sono fissi. Nel caso siano mobili non sono considerati impianto di riscaldamento;
  • Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate.
mailling list per ristrutturare casa

Interventi oggetto di detrazione

Qui la faccenda si fa complessa: infatti ci sono una moltitudine di interventi per cui è possibile usufruire dell’ecobonus. Interventi che sono normati da leggi/articoli/commi diversi e hanno regole e massimali autonomi e indipendenti.

Non approfondiamo tutto nel dettaglio in questo articolo, altrimenti finisco per scrivere un papiro. Se vuoi approfondire trovi tutte le informazioni all’interno del bonus sulle detrazioni fiscali in regalo col manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi”.

Attualmente possono usufruire delle detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico secondo la disciplina dell’ecobonus i lavori che riguardano:

  1. Interventi di riqualificazione energetica su edifici esistenti (l. 296/2006, art. 1, comma 344)
  2. Interventi sull’involucro degli edifici per riduzione della trasmittanza termica (l. 296/2006, art.1, comma 345)
  3. Interventi di installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (l. 296/2006, art.1, comma 346)
  4. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (l. 296/2006, art. 1, comma 347)
  5. Acquisto e posa in opera di schermature solari (l. 190/2014, art. 1, comma 47)
  6. Acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (l. 190/2014, art. 1, comma 47)
  7. Dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti termici (l. 208/2015, art. 1, comma 88)
  8. Acquisto e posa di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti (l.205/2017, art.1, comma 3, lettera a, numero 3).

Spendiamo qualche parola per i principali che puoi usare in una ristrutturazione.

Interventi di riqualificazione energetica su edifici esistenti (l. 296/2006, art.1, comma 344)

In questo caso gli interventi di riqualificazione sono globali, sull’intero edificio esistente. Vi è un chiarimento dell’Agenzia delle Entrate che specifica come l’intervento debba necessariamente coinvolgere l’intero edificio e non le singole unità immobiliari.

Si tratta genericamente di tutte le opere necessarie a raggiungere l’obiettivo di abbassare l’indice di prestazione energetica invernale di almeno il 20% rispetto a dei valori limite tabellati.

Interventi sull’involucro degli edifici per riduzione della trasmittanza termica (l. 296/2006, art.1, comma 345)

La trasmittanza termica è il parametro che misura quanto disperdono gli elementi edilizi. Più basso è il suo valore maggiore è l’isolamento termico.

Questo intervento riguarda tutte le opere efficientamento che è possibile eseguire su: muri, finestre, solai, etc. che dividono casa tua dall’esterno o da zone non riscaldate (come può essere un pianerottolo).

La norma fornisce dei valori minimi di trasmittanza da raggiungere perché l’intervento che vai ad effettuare possa usufruire delle detrazioni fiscali.

Le detrazioni per l’efficientamento delle superfici opache (muri e solai) sono detraibili al 65%, invece quello per la sostituzione degli infissi sono detraibili al 50%.

Quindi vi è una doppia aliquota sugli interventi di cui parliamo in questo paragrafo, il massimale invece è condiviso.

Ristrutturazione

Interventi di installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (l. 296/2006, art. 1, comma 346)

Su questa detrazione non ci sono molte parole da spendere perché la definizione è già abbastanza chiara e non vengono date specifiche tecniche particolari.

Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (l. 296/2006, art. 1, comma 347)

In questo caso si intende gli interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati a:

  • caldaie a condensazione;
  • pompe di calore;
  • impianti geotermici.

Dal 2012 inoltre è inoltre agevolabile secondo questa misura anche la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore.

La detrazione è pari al 65%, però dal 2018 ci sono dei casi in cui la detrazione è abbassata al 50% o in cui è esclusa:

  • Sono esclusi dalla detrazione gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernali con impianti dotati di caldaia a condensazione avente efficienza inferiore alla A;
  • La detrazione è ridotta al 50% nel caso di sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione avente efficienza pari almeno alla classe A;

Acquisto e posa in opera di schermature solari (l. 190/2014, art. 1, comma 47)

Le schermature solari di cui si parla sono riportate in un vademecum scaricabile dal sito dell’ENEA:

  • devono essere a protezione di una superficie vetrata;
  • devono essere applicate in modo solidale con l’involucro edilizio e non liberamente montabili e smontabili dall’utente;
  • possono essere applicate, rispetto alla superficie vetrata, all’interno, all’esterno o integrate;
  • possono essere in combinazioni con vetrate o autonome (aggettanti);
  • devono essere mobili;
  • devono essere schermature “tecniche”;
  • per le chiusure oscuranti (persiane, veneziane, tapparelle, ecc.), vengono considerati validi tutti gli orientamenti;
  • per le schermature non in combinazione con vetrate, vengono escluse quelle con orientamento nord.

Nel 2018 anche per questo intervento è stata ridoatta la detrazione al 50%.

Dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti termici (l. 208/2015, art. 1, comma 88)

Questi interventi sono classificati anche come “building automation”. In sostanza stiamo parlando di interventi legati alla domotica legata alla gestione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento. Il vademecum dell’ENEA che abbiamo citato poco fa in merito riporta:

«L’intervento deve configurarsi come fornitura e messa in opera, nelle unità abitative, di dispositivi che consentano la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso canali multimediali, eseguiti indipendentemente dalle installazioni e sostituzioni di impianti di climatizzazione invernale.»

Non sono considerate spese ammissibili l’acquisto di dispositivi che permettono di interagire da remoto con le predette apparecchiature quali telefoni cellulari, tablet e personal computer o dispositivi similari.

Spese detraibili, massimali e modalità

Finito l’elenco degli interventi vediamo alcuni aspetti pratici.

Possono essere detratte:

  • fornitura e messa in opera dei materiali e le lavorazioni necessari a dare l’opera completa;
  • prestazioni professionali necessarie alla realizzazione degli interventi.

Per quanto riguarda come e quanto detrarre hai sicuramente capito che la situazione è abbastanza ingarbugliata con percentuali differenti e importi differenti a seconda degli interventi.

Nella tabella qui sotto trovi un riepilogo, per ognuno degli interventi, la percentuale di detrazione, l’importo massimo detraibile e la spesa massima

Detrazioni fiscali 2023, interventi e massimali ecobonus

L’importo totale detraibile è considerato per unità immobiliare mentre per quanto riguarda la rateizzazione attualmente gli importi devono essere spalmati su 10 anni con rate uguali.

Adempimenti

Per accedere correttamente alle detrazioni fiscali sul risparmio energetico è necessario fare tutte le cose che abbiamo già visto per il bonus casa (ti invito a riguardarla), in più è necessario produrre della documentazione tecnica specifica.

Relazione sul contenimento dei consumi energetici

Nei casi previsti per legge è necessario protocollare, insieme alla pratica edilizia, questa relazione che certifica i risparmi energetici raggiunti con l’efficientamento.

Ma non è sempre necessaria: nelle ristrutturazioni solotamente serve solo quando viene sostituito completamente l’impianto di riscaldamento (caldaia+sistema di distribuzione+terminali)

Asseverazione del tecnico

Viene redatta da un tecnico abilitato il quale certifica che l’intervento è conforme ai requisiti tecnici previsti per legge.

L’asseverazione, come vedremo nella tabella riepilogativa, è necessaria praticamente per tutti gli interventi agevolabili rientranti nell’eco bonus.

Attestato di prestazione energetica (APE)

L’APE è il documento che certifica la classe energetica dell’immobile dopo i lavori di efficientamento energetico.

Ristrutturazione

Ci sono alcuni lavori per cui però non viene richiesto:

  • sostituzione di finestre e infissi (in singole unità immobiliari)
  • installazione di pannelli solari
  • acquisto e posa in opera di schermature solari

Attenzione ad una cosa però: se devi rifare l’agibilità a fine lavori viene sempre richiesto l’AQE o in alternativa l’APE (per capire meglio la questione vai a leggere l’articolo sull’agibilità che ho scritto tempo fa)

Pratica ENEA

Attraverso il portale www.acs.enea.it devono OBBLIGATORIAMENTE essere inviati i dati relativi alle opere di risparmio energetico eseguite.

L’invio della documentazione può essere eseguito solo da tecnici abilitati e amministratori di condominio.

Ci sono cari modelli da compilare, di cui comunque si occuperà il tecnico.

Questa documentazione deve essere trasmessa entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Al momento della trasmissione il portale dell’ENEA rilascerà una ricevuta che dovrà essere esibita in caso di controllo.

Modalità di pagamento

I pagamenti devono essere fatti tramite bonifici bancari o postali per i soggetti IRPEF. I titolari di reddito di impresa possono pagare anche con modalità diverse (ad esempio con assegni). Il bonifico deve essere specifico per detrazioni fiscali (legge 296/2006).

Affrontare le detrazioni fiscali nel 2023

Nei paragrafi precedenti abbiamo fatto una panoramica sulle principali detrazioni fiscali che puoi sfruttare per la tua ristrutturazione.

Come hai visto non abbiamo parlato di tutte ma ho selezionato quelle che ritengo maggiormente utili per chi ristruttura una casa.

Non abbiamo nemmeno detto tutto di quelle detrazioni, soprattutto dell’ecobonus, perché oggettivamente nel 2023 sfruttarle non è più così banale. Non si tratta certo di una materia per cui è necessario un dottorato specifico, però è necessario che tu abbia delle informazioni di base corrette sulle detrazioni fiscali (per non avere false aspettative) e devi affidarti a tecnici e commercialisti capaci e competenti.

Ad ogni modo se vuoi approfondirle, nella maxi guida dedicata alle detrazioni fiscali (aggiornato al 2023) che ti regalo se acquisti il manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi” trovi tutto quello che serve:

  • Una guida alle detrazioni fiscali
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  • Una guida sul superbonus 90% (ex 110%)
  • Quadri sinottici riepilogativi di tutte le detrazioni

Puoi approfondire i contenuti del manuale a questo link: “Ristruttura la tua casa in 7 passi”.

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