Hai mai letto online o trovato in giro volantini con offerte di “ristrutturazioni chiavi in mano”?
Chi ti offre queste soluzioni sono le imprese di costruzioni. E puoi trovare centinaia di offerte. E tutte indistintamente ti fanno una grande promessa: se ti affidi a loro ti trasformano la casa da un rudere ad una reggia senza che tu debba avere a che fare con:
- Progettisti che ti vogliono imporre le loro idee
- Amministrazioni e burocrazia che ti fanno innervosire
- Fornitori di materiali che non sai mai se ti stanno fregando o meno
Beh, detta così sembra essere proprio una soluzione ideale. Ammetto che anche io sarei tentato di approfittarne. Ma tu sai cosa sono realmente le ristrutturazioni chiavi in mano? Cerchiamo di definirne i termini.
Con le ristrutturazioni chiavi in mano l’impresa ti offre:
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- Progettazione
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- Preparazione delle pratiche
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- Pagamento degli eventuali oneri
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- Esecuzione delle opere
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- Fornitura dei materiali
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- Direzione Lavori
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- Chiusura dei lavori
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Il tutto ad un prezzo fisso e stabilito prima di iniziare qualsiasi intervento nel tuo appartamento.
I benefici per te li ho già elencati all’inizio dell’articolo (e oggettivamente sembrano non essere né pochi né secondari). I benefici per l’impresa sono che gestisce completamente lei l’operazione avvalendosi di tecnici di sua fiducia e quindi evitando tante “rotture di c……” (completa tu la frase).
E così vissero tutti felici e contenti…Oppure no?
Se segui ristrutturazionepratica.it da un po’di tempo sai benissimo che in questo sito cerco sempre di mettermi dalla tua parte e di farti vedere quali sono i reali problemi che si annidano dietro a certe scelte che all’apparenza sono le migliori ma che in sostanza spesso si rivelano essere un’arma a doppio taglio. La ristrutturazione chiavi in mano è sicuramente un’alternativa valida al classico modo di eseguire la ristrutturazione di un appartamento (che prevede che tu ti rivolga ad un tecnico a cui affidare la progettazione e solo successivamente tu ti rivolga ad un’impresa). Ma è comunque indispensabile che tu capisca cosa ruota attorno ad una ristrutturazione, le tue responsabilità, quello che è necessario fare e anche tutto ciò che probabilmente ti nasconderà l’impresa per accaparrarsi il lavoro.
Per sapere quali sono i 7 errori che tutti commettono quando affrontano una ristrutturazione puoi scaricare gratuitamente la guida cliccando sul link che trovi qui sotto e compilando il form che si aprirà con il tuo nome e un indirizzo email che utilizzi frequentemente. Appena lo avrai fatto ti arriverà via email la guida e ti invierò alcune informazioni che ti saranno utilissime per affrontare la ristrutturazione di casa tua.
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Devi ristrutturare casa? Ci sono errori che potresti pagare caro…
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In questo articolo invece scoprirai cosa ti nascondono le imprese che ti offrono le “ristrutturazioni chiavi in mano” pur di accaparrarsi i lavori di casa tua.
I PROBLEMI DELLE “RISTRUTTURAZIONI CHIAVI IN MANO”?
Sono tre le problematiche principali a cui andrai incontro. Voglio partire da quelli che sono i problemi secondari: le finiture che verranno posate.
Immagino che ti stia chiedendo: “ma come? Le finiture un problema secondario?”
Quando avrai letto quello che è il problema principale vedrai che le finiture diventeranno un problema secondario!
Problema 1: Le finiture non ti piacciono
Per capire come può esserci questo problema è importante capire come viene formulata un’offerta “chiavi in mano”. L’impresa fa un sopralluogo a casa tua, valuta insieme a te le opere da fare e ti presenta l’offerta comprensiva di progettazione, pratiche burocratiche e fornitura di tutti i materiali. Naturalmente quando viene preparata questa offerta il progetto ancora non è stato fatto, i tuoi gusti e desideri non si sono ancora stati espressi appieno e l’impresa deve formulare un’offerta che comprenda anche i materiali.
Sai qual è la dicitura che viene sempre inserita nel contratto che andrai a firmare?
“Materiali e finiture a scelta del committente (cioè tua) tra quelli proposti dall’impresa (cioè li scelgono loro!)”
Alle volte dopo finiture viene inserita la scritta “di prima scelta” per far sembrare che verranno posati materiali pregiati. Ma la sostanza è sempre la stessa: prima scelta dell’impresa.
Questo significa che riuscirai ad ottenere quello che vuoi solo ed esclusivamente se tu riesci a trovare, tra quello che ti propone l’impresa, la finitura che ti piace. E stiamo parlando di:
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- Pavimentazioni
- Battiscopa
- Porte
- Infissi
- Sanitari
- Faretti
- Pitturazioni particolari
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Insomma: tutto quello che serve a dare l’aspetto finale alla tua casa.
E se lo stile di quello che ti viene proposto dall’impresa non ti piace? Puoi sempre cambiare (è un tuo diritto) ma l’impresa ti dirà: “vede, questa piastrella costa molto di più” e quindi il preventivo “chiavi in mano” non diventa più chiavi in mano…
Problema 2: i lavori non sono fatti a regola d’arte
Nel settore edilizio quando viene realizzata qualsiasi opera si usa utilizzare la frase “deve essere eseguita a regola d’arte” per indicare che il lavoro deve essere svolto nel miglior modo possibile seguendo tutte le procedure migliori.
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Lavori a “regola d’arte”
Qui te l’ho scritto in modo molto maccheronico, ma questo modo di dire risale addirittura al Medioevo quando nacquero le corporazioni delle Arti e dei Mestieri, cioè delle sorta di associazioni di categoria che servivano per tutelare tutte le persone che svolgevano un determinato lavoro.
Queste corporazioni erano solite stilare anche delle norme e procedure per eseguire le lavorazioni di cui si occupavano. Proprio da qui è nata l’espressione “secondo la regola dell’arte” che nell’uso è giunta pressochè invariata fino ai giorni nostri per quanto riguarda tutti i lavori edili
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Se da un lato è vero che uno degli interessi principali di chi esegue un lavoro è quello di non dover tornare ogni giorno in un appartamento per riparare in continuazioneun lavoro fatto male, dall’altro è innegabile come altri obiettivi non certo secondari dell’impresa sono:
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- Metterci il minor tempo possibile
- Guadagnare il più possibile
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Quindi lavori non fatti alla perfezione (per essere buoni…) capitano molto più spesso di quello che puoi credere. Ed in particolare quando il lavoro è “chiavi in mano” capita che, per non sforare il budget, si cerchi di fare alcuni lavori alla “bene e meglio”.
In qualunque cantiere di ristrutturazione (chiaramente ti sto parlando di una ristrutturazione importante, non del piccolo intervento di riparazione) è obbligatoria una figura fondamentale che deve supervisionare i lavori e verificare che vengano fatti sia rispettando il progetto che nel miglior modo possibile. Questa figura è il direttore dei lavori che dovrebbe essere nominato dal committente e dovrebbe quindi fare i suoi interessi. In parole povere: quando vede una cosa che non va prende per l’orecchio l’impresa e gli dice “tu adesso fai le cose come devono essere fatte!”
Ma nel caso di una “ristrutturazione chiavi in mano” capita spesso che tu, committente, il direttore dei lavori non riesci neanche a conoscerlo. Infatti è una figura che lavora solo ed esclusivamente per l’impresa, e naturalmente farà solo ed esclusivamente gli interessi dell’impresa che è chi gli fornisce il pane per vivere, quindi chiuderà gli occhi dove deve chiuderli.
Il rischio grosso per te non è tanto che quando poi avrai un problema nessuno verrà a risolvertelo (se firmi un regolare contratto l’impresa deve fornirti la manutenzione gratuita delle opere che ha eseguito per almeno due anni), ma piuttosto quello di avere, ad esempio, impianti che si rompono in continuazione e quindi continui disagi.
Chiusi i problemi legati alla ristrutturazione vera e propria veniamo a quello che considero essere il problema più grosso di cui, se sei fortunato, non verrai mai a conoscenza, ma che se sei sfortunato potrebbe causarti moltissimi grattacapi (e anche guai ben più grandi)
Problema 3: sei a posto con la burocrazia?
Questo è ciò che dovresti temere di più di un’offerta di “ristrutturazioni chiavi in mano”.
Primo assioma: se qualcosa non va a livello burocratico la responsabilità è sempre e solo tua. Prima vengono a cercare te e poi eventualmente tecnici e impresa.
Secondo assioma: il 99% delle imprese che propone “ristrutturazioni chiavi in mano” non fa mai tutto quanto è indispensabile e a norma di legge perché sennò dovrebbe pagare troppo i tecnici a cui si rivolge e sforerebbe i costi.
Terzo assioma: il tecnico che preparerà e firmerà le carte lavorerà solo per l’impresa, quindi non verrà mai a dirti che qualcosa non va perché non è suo interesse e perché l’impresa si vedrà bene dal farti avere contatti con lui.
Ma quali sono gli eventuali problemi burocratici? Se vuoi una panoramica approfondita su quali sono le principali pratiche edilizie obbligatorie in una ristrutturazione ho pubblicato un articolo completo che puoi leggere qui. Ricordati sempre che è fondamentale, prima di iniziare qualsiasi lavoro importante in casa, che ti venga sottoposta e fatta firmare la pratica da presentare al Comune. Sarebbe anche il caso che tu ci dessi una sfogliata per capire cosa stai dichiarando, comunque non è certo compito tuo essere un esperto di questi argomenti e in qualche modo devi fidarti (Questo è anche il motivo per cui la pubblicità “E’ casa tua, decidi tu!” promossa qualche tempo fa addirittura dalla presidenza del consiglio per incentivare i cittadini a ristrutturare senza alcun controllo è una totale follia).
In realtà il problema grosso non è legato tanto alla presentazione della eventuale CILA o SCIA (che ormai hanno capito anche i sassi che è meglio fare), quanto agli aspetti legati alla gestione e controllo della sicurezza in cantiere e ad altre comunicazioni secondarie che è fondamentale fare. Ti dico che il vero problema sta qui perché le imprese raramente si preoccupano di farti stare in regola con questi aspetti secondari in quanto sono consapevoli di come i controlli siano pochi e quindi hanno quasi la matematica certezza che non ci saranno ripercussioni. Ma ti posso assicurare che non è così: per loro pagare una multa ogni dieci o venti cantieri non è nulla…ma se capita a te che magari farai una sola ristrutturazione in tutta la tua vita non è decisamente la stessa cosa.
(Detta tra noi: la maggior parte delle imprese sono anche completamente ignoranti in materia così come molti dei tecnici con cui collaborano – anche se magari la loro è ignoranza “di convenienza” – e quindi non sanno minimamente nemmeno ciò di cui ti sto parlando ora).
Ma quindi quali sono questi problemi secondari?
Per farteli capire è indispensabile una premessa: il responsabile dei lavori di un cantiere è sempre il committente. La legge è molto chiara in merito (se hai voglia di approfondire e non ti fidi di quello che ti sto dicendo puoi fare riferimento al testo unico sulla sicurezza, dlgs. 81/2008). Hai solo una possibilità di svignartela: nominare un Responsabile dei Lavori. Chiaramente questa persona (che può essere chiunque, anche un tuo parente o un amico) si assumerà tutti i rischi legati alla sicurezza e pertanto difficilmente lo farà come favore (per essere più chiari: vorrà essere pagato).
La sicurezza in cantiere
Devi sapere che tu come Responsabile dei lavori hai anche dei fondamentali obblighi legati alla sicurezza nel tuo cantiere che provo a riassumerti nel modo più chiaro possibile (per i tecnicismi c’è sempre il testo di legge…):
- Devi garantire le condizioni di sicurezza nel cantiere
- In alcuni casi devi nominare un Responsabile della Sicurezza
In realtà gli “alcuni casi” in cui devi nominare un Responsabile della Sicurezza sono praticamente la quasi totalità dei casi di una ristrutturazione di interni. Infatti la legge diche che se ci sono due o più imprese che lavorano (anche non in contemporanea) in cantiere allora sei obbligato a nominare il Responsabile della Sicurezza. E nella maggior parte dei casi è sufficiente un lavoro relativamente piccolo come la ristrutturazione completa di un bagno perché questa condizione si verifichi: infatti in questo caso sul cantiere ci sarà l’impresa che esegue i lavori edili (quella a cui hai commissionato le opere) che si avvarrà sicuramente di un idraulico esterno per la realizzazione degli impianti sanitari. Ecco che hai già due imprese in cantiere. Ed ecco che quindi TU devi nominare il Responsabile della Sicurezza.
Cosa fa in questi casi l’impresa principale a cui hai appaltato i lavori “chiavi in mano”? Semplicemente evita di dirti tutto quello che hai appena letto e ti fa fare il tutto senza nominare un responsabile della sicurezza.
Quali possono essere le conseguenze?
Ad esempio se un tuo vicino si sveglia storto una mattina perchè i tuoi operai stanno facendo troppi rumori potrebbe mandarti un controllo sul cantiere. E se venisse accertato che serve il responsabile della sicurezza e non è stata nominata allora succede questo:
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- Il cantiere viene sospeso fino a quando non è tutto in regola
- Tu vieni multato (da 2.500€ fino a 6.400€)
- L’impresa viene multata
- Il tecnico che ha presentato la pratica edilizia viene multato
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Ok, dell’impresa e del tecnico non te ne frega nulla, ma della tua multa sono sicuro che te ne frega parecchio. E per non dire della maggiore durata dei lavori dovuta all’interruzione… Tutto questo per risparmiare dei soldi che poi dovrai comunque spendere per metterti in regola.
Ma non è questa la situazione peggiore a cui puoi andare incontro. Tu come responsabile dei lavori, se non nomini un responsabile della sicurezza, ti assumi anche questo ruolo. In sostanza devi garantire l’incolumità delle persone che lavorano nel tuo cantiere e il rispetto di tutte le normative in materia. Ma tu che ne sai? Smentiscimi se ne sai abbastanza da poterti assumere questa responsabilità…Sai cosa potrebbe succedere se succede una disgrazia in un cantiere: tu potresti essere accusato di omicidio colposo. Tutto questo semplicemente perché l’impresa che ti ha offerto la “ristrutturazione chiavi in mano” per risparmiare ha evitato di comunicarti il dettaglio della necessità di nominare un responsabile della sicurezza.
La notifica preliminare
Ma l’Italia è un paese dalla burocrazia impazzita e gli adempimenti da compiere non finiscono di certo qui. Ce n’è un secondo che quasi nessuna impresa e nessun tecnico che conosco mette in pratica quando si tratta di ristrutturazioni di appartamenti e che nasconde delle insidie veramente catastrofiche: La notifica preliminare.
Spiegarti cos’è la notifica preliminare è semplice: ogni volta che ricadi nell’obbligo di nominare un responsabile per la sicurezza devi anche fare una comunicazione sia all’Azienda Sanitaria Locale che all’Ispettorato del Lavoro.
Questa notifica non contiene nulla di particolare: alcuni dati sul cantiere, sui tecnici e sulle imprese che lavoreranno in cantiere. (Se vuoi un modello di notifica preliminare scaricalo qui)
Sai perché spesso queste notifiche non vengono inviate? Semplicemente le imprese hanno paura di ricevere un’ispezione e sono consapevoli che l’ispettore troverà sicuramente qualcosa che non è in regola. Quindi loro si troveranno una multa da pagare. In realtà, per esperienza personale, l’invio o meno di una notifica preliminare non aumenta in modo sensibile il rischio di verifiche in cantiere.
E se anche spedire la notifica aumentasse il rischio di ispezioni sarebbe meglio se l’impresa a cui affidi la tua “ristrutturazione chiavi in mano” non le temesse. Io non mi fido di qualcuno che sa di non essere in regola.
Se ti beccano senza la notifica preliminare inviata (che ricordati è compito tuo) possono bloccarti il cantiere e pui ricevere una multa (esattamente come se non nomini il responsabile per la sicurezza). Ma questa è la conseguenza minore, c’è ben altro di cui dovresti preoccuparti: sicuramente se ristrutturi vorrai usufruire degli incentivi statali per la ristrutturazione (50% delle spese detraibili) e per la riqualificazione energetica (65% delle spese detraibili). Il problema è che se manca la notifica preliminare non puoi usufruirne. O meglio: se da un controllo dovesse risultare che la notifica preliminare era necessaria e viene fuori che tu non l’hai inviata allora decadono tutte le detrazioni a cui hai avuto accesso. Un semplice foglietto di carta ha tutto questo potere…non è incredibile?
Siamo in Italia e pare proprio che sia così.
E siccome siamo in Italia sai benissimo anche che tutti guardano solo al proprio tornaconto personale e l’impresa che ti offre la “ristrutturazione chiavi in mano” è la prima tra tutti.
Quindi un po’ per ignoranza e un po’ per negligenza rischi di avere una ristrutturazione bellissima, pagata carissimo…e che non scaricherai per nulla!
Sia chiaro: non sto affermando che tutte le imprese “chiavi in mano” sono così…ma tu vuoi veramente rischiare di passare questi problemi per evitare di fare poche e semplici verifiche?
Per evitare queste brutte sorprese devi fare tre cose:
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- Scarica subito il report gratuito in cui ti spiego alcuni degli errori in cui sicuramente cadrai nella tua ristrutturazione
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- Verifica alcuni requisiti fondamentali prima di accettare l’offerta “chiavi in mano” di un’impresa
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- Metti in chiaro e pretendi alcune cose dall’impresa a cui affiderai i lavori (ne parliamo tra poco)
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Il report puoi scaricarlo semplicemente cliccando sul pulsante qui sotto:
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Mentre gli altri due punti te li spiego nei prossimi paragrafi.
LE VERIFICHE INDISPENSABILI DA FARE PRIMA DI ACCETTARE LE OFFERTE DI “RISTRUTTURAZIONI CHIAVI IN MANO”
Quelle di cui parleremo adesso è il “lavoro sporco” che devi fare assolutamente e che nessuno fa perchè c’è la paura di cattive reazioni. In realtà le cose che chiederai all’impresa sono del tutto lecite ed è importante sapere per te perchè ne va della tua serenità:
- Verifica chi è l’impresa (nel blog trovi un articolo che ti spiega esattamente quali caratteristiche deve avere un’impresa per essere considerata affidabile)
- Chiedi chi è il progettista, nome e cognome, chiedi da quanto lavora con loro, e soprattutto chiedi di incontrarlo e parlare con lui. Sarà lui che progetterà la tua casa, che preparerà le pratiche e che si occuperà di aspetti fondamentali della tua ristrutturazione. Devi avere la certezza che sia in grado di farlo e che ti tueli
- Che materiali verranno usati nella ristrutturazione? E’ logico che l’impresa ti dirà “materiali di prima scelta” ma chiedi che ti vengano dette le marche che verranno usate, i fornitori, il range di prezzo per i principali materiali di finitura che verranno usati. Naturalmente in questo momento l’impresa non potrà dirti esattamente cosa verrà posato, però tu devi sapere che tipo di finiture potrai montare.
Ad esempio se per il bagno ti dicono che prevedono piastrelle che costano tra i 10 e i 20 euro al metro quadrato difficilmente riuscirai ad avere una qualità elevata ed una vasta gamma di scelta. Sicuramente potrai avere ottime finiture lo stesso ma magari non coincideranno esattamente con quello che vorresti tu (una piastrella di alta qualità per un bagno può costare anche oltre 60 euro/mq). - Pretendi un contratto chiuso a corpo.
Ti ho già spiegato varie volte cos’è un contratto “a corpo”. Capisco che questo punto possa essere un po’complicato da capire per chi non è addetto ai lavori (anche io, da neo-laureato in architettura, ci ho messo un po’ad afferrare il concetto…) quindi voglio spiegartelo ancora una volta.
Generalmente per farti un preventivo le imprese calcolano i prezzi sulla base delle quantità di ogni lavorazione che stimano di realizzare e lo moltiplicano per un prezzo unitario.
Ti faccio un esempio: l’impresa prevede che dovrà realizzare 40 metri quadri di muri e stima che ogni metro quadro gli costi 50€, allora nel preventivo ti dirà che per fare i muri dovrai spendere 40×50=2.000€.
L’errore che viene fatto troppo spesso nei contratti è di scrivere che il prezzo viene offerto a misura. Cosa vuol dire? Semplicemente che se invece di 40mq l’impresa dovrà realizzare 45mq di parete i 5 metri quadri in più ti verranno fatti pagare a parte. E questo vale per tutte le lavorazioni previste.
La cosa non è corretta perché l’impresa prende sempre visione dei luoghi e quindi sa già in anticipo a cosa va incontro. A maggior ragione nel caso di una ristrutturazione “chiavi in mano” è ancora meno corretta perché è l’impresa stessa che fa il progetto quindi è lei che deve verificare preventivamente la correttezza delle misure.
Quindi è importante che all’interno del contratto tu faccia inserire una voce in cui si afferma che il prezzo pattuito è a corpo e non a misura. Questo ti garantisce che tu non sarai tenuto a sborsare un solo euro in più per eventuali errori di computazione o per imprevisti durante i lavori. In soldoni insrendo nel contratto la specifica che è a corpo stai dicendo:
“per realizzare il progetto così come previsto (ed è sempre bene allegare il progetto al contratto) il costo è questo ed eventuali imprevisti o errori di calcolo delle misure non comporteranno aggravi di costo”
Attenzione ad una cosa però: questo non vuol dire che tu potrai chiedere varianti e inserire nuove cose senza dover mai sborsare un euro in più; comportarsi così non sarebbe corretto nei confronti dell’impresa. Il prezzo che pattuite è valido esclusivamente per quanto previsto nel progetto allegato al contratto; tutte le varianti richieste da te (una nuova distribuzione delle stanze ad esempio) che comporteranno quantità maggiori di lavorazioni o nuove lavorazioni (una finestra in legno invece che in PVC ad esempio) comporteranno naturalmente dei costi aggiuntivi.
Ma almeno in questo modo sei sicuro che non riceverai brutti scherzi al momento del consuntivo e che avrai un’arma dalla tua parte per eventuali contrattazioni con l’impresa.
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Un esempio reale di come la dicitura “a corpo” mi ha salvato in un cantiere
Ti faccio l’esempio di un lavoro non chiavi in mano ma che mi è capitato in prima persona.
Nella ristrutturazione di un appartamento rimasto immerso negli anni ’60 per oltre quarant’anni avevo previsto la sostituzione di tutte le porte interne.
Nel contratto naturalmente era previsto questo lavoro ed era previsto che tutti i lavori fossero eseguiti “a corpo e non a misura”.
Inoltre sempre nel contratto l’impresa dichiarava di aver preso visione delle opere e di ritenere congruo il prezzo offerto.
Quindi l’impresa doveva darmi la sostituzione di tutte le porte al prezzo concordato.
Durante i lavori una mattina mi chiama l’impresario e mi dice con voce preoccupata: “c’è un problema con le porte!”.
Cosa sarà mai? Mi precipito in cantiere e l’impresario tutto preoccupato: “quando abbiamo tolto le porte vecchie e siamo andati a misurare l’altezza ci siamo accorti che le porte che c’erano prima erano alte solo 2 metri mentre le nuove sono alte 2 metri e 10 centimetri (è lo standard per le porte interne).”
Come mai l’agitazione dell’impresa? Semplicemente si rendeva necessario eliminare i vecchi telai ancorati al muro che (a suo dire) aveva previsto di mantenere, alzare il foro nel muro di 10 centimetri e inserire dei nuovi telai. E per questo lavoro voleva essere pagato a parte.
“Fermo lì!” gli ho detto: ho tirato fuori il contratto e gli ho fatto notare la dicitura “a corpo”. Anche la sostituzione delle porte era da fare a corpo e quindi se nella sua offerta non aveva previsto questa eventualità non pteva scaricarla sul committente.
Già questo sarebbe bastato per chiudere la questione. Ma gli impresari sono persone toste, quindi siamo andati a vedere nel computo allegato al contratto cosa prevedeva la voce relativa alla sostituzione delle porte. E la voce prevedeva esattamente che il lavoro doveva essere comprensivo di “tutto quanto necessario per dare l’opera finita secondo la regola dell’arte”.
Caso chiuso.
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Capisci ora perché è importante prevedere un contratto “a corpo” e non “a misura”?
COSA DEVI PRETENDERE DALL’IMPRESA
Quello che ti scriverò in questo ultimo paragrafo sono cose all’apparenza banali, però ti assicuro che è necessario chiarirle fin da subito con l’impresa per non incorrere in spiacevoli sorprese.
- I lavori iniziano solo dopo la presentazione di tutte le pratiche in Comune. Pretendi anche di avere una copia completa di tutta la documentazione con il numero di protocollo assegnato dal Comune. Ricordati che sei tu che firmi e dichiari, e sei tu il responsabile dei lavori.
- Prima di iniziare i lavori deve esserti sottoposto tutto quanto hanno intenzione di fare e tu devi dare l’ok su tutto. Se una cosa non ti va bene pretendi di fartela spiegare/di risolverla/di non farla e solo dopo fai partire i lavori.
Una buona idea sarebbe creare una check-list di tutti i punti spinosi in modo da averli sempre ben chiari e sputarli man mano che vengono risolti.
Naturalmente non devi avere la pretesa che sia già tutto preordinato prima di iniziare i lavori: una ristrutturazione è sempre un work-in-progress e durante i lavori possono (e devono) venire fuori nuove idee. Quindi lasciati una certa libertà, ma le questioni essenziali affrontale e risolvile prima di iniziare.
Ad esempio: vuoi ricavare un bagno in più? Dove si può fare? Come si può fare? Ci potrebbero essere problemi? Risolto questo sei a posto…se durante i lavori vuoi una piastrella o un lavandino differente non è un problema! (sempre che rientrino nel budget previsto…) - Ti ho già detto nel paragrafo precedente che devi farti dire chi è il progettista (e dovresti anche parlarci di persona).
Qui ti dico di più: devi conoscere il progettista, il direttore dei lavori (se non è il progettista stesso), il responsabile della sicurezza (se è necessario) e chi dirigerà il cantiere (che di solito è l’impresario stesso per lavori piccoli come la ristrutturazione di un appartamento). Segnati tutti i loro contatti e non esitare a chiamarli per ogni dubbio o problema. - Prevedi di rifare anche gli impianti di casa? PRETENDI il progetto dell’impianto elettrico e di quello di riscaldamento.
Per l’impianto elettrico è sufficiente una piantina con segnate prese, interruttori, punti luce, etc.
Per l’impianto di riscaldamento invece è necessario un dimensionamento da parte di un tecnico abilitato (va depositata un’apposita relazione al Comune) e inoltre pretendi che venga redatto anche un progetto di dettaglio (o esecutivo) del progetto di questo impianto.
Penso che sia sufficiente…con tutte le richieste da fare all’impresa che ti offre la “ristrutturazione chiavi in mano” sicuramente quelle poco serie scapperanno a gambe levate e quasi sicuramente ti troverai ad avere a che fare solo con persone realmente in grado di darti una ristrutturazione chiavi in mano rispettando tempi, prezzi e senza fare i lavori abusivamente.
VUOI UN MIO CONSIGLIO SULLA FORMULA “RISTRUTTURAZIONI CHIAVI IN MANO”?
Mai risposta sarebbe più giusta di un…NI.
Lo so che è una non risposta però non posso dirti che affidarti ad un impresa che offre il “chiavi in mano” sia sempre una scelta sbagliata tanto quanto non posso dirti che sia sempre una scelta giusta. Il rischio maggiore, come sempre d’altronde, è che tu potresti trovarti a fare il ruolo della tasca bucata perchè non hai armi contro un’impresa che vive di questo mestiere. Ma in questo caso dovrai essere molto più bravo a “sbrigartela da solo” perchè ci sei solo tu (che probabilmente non hai nessuna competenza di edilizia e burocrazia) che hai a che fare direttamente e unicamente con l’impresa (che è immersa dalla mattina alla sera in queste cose). Anche il tecnico che seguirà il tuo progetto e che normalmente dovrebbe essere la prima persona a tutelarti sarà comunque pagato dall’impresa, quindi è nella logica delle cose che sarà più facile che tuteli gli interessi del suo reale datore di lavoro che le tue (non dovrebbe essere così ma purtroppo la realtà dei fatti è questa).
Non fraintendermi: imprese che lavorano bene e onestamente ce ne sono in abbondanza (sono la maggior parte per fortuna), e con questo e gli altri articoli che puoi leggere su ristrutturazionepratica.it hai tutti gli strumenti necessari per selezionarle. E se riesci ad avere a che fare con persone oneste, corrette e scrupolose allora non avrai nessun tipo di problema, ma nonostanze tutti gli sforzi che tu possa fare per non compiere errori il risultato non è garantito, e sarà in quel caso che la tua ristrutturazione chiavi in mano potrebbe rivelarsi un incubo.
La reale differenza tra una “ristrutturazione chiavi in mano” e il modo classico di ristrutturare sta tutta nelle figure che entrano in gioco e nei loro ruoli reciproci.
Ristrutturazione chiavi in mano: Tu -> Impresa -> Tecnici
Ristrutturazione classica: Tu -> Tecnici -> Impresa
So che puoi pensare che in fondo la figura del tecnico non è necessaria, ma fidati quando ti dico che non è così: i tecnici sono sempre assolutamente necessari. E fidati ancora di me se ti dico che le imprese che ti offrono i lavori “chiavi in mano” si affidano ai loro tecnici di fiducia, e te li faranno pagare in qualche modo.
Solo che così tu pagherai dei tecnici che rispondono direttamente all’impresa, mentre se ristrutturi nel modo classico tu pagherai dei tecnici che rispondono prima di tutto a te e che difendono i tuoi interessi.