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Sostituzione degli infissi

Guida totale alla sostituzione degli infissi: come sceglierli, gli adempimenti burocratici, le detrazioni fiscali [Parte 1]

Quando si parla di sostituzione degli infissi riuscire a fare la giusta scelta segna la differenza tra l’ottenere una casa […]

Indice

Quando si parla di sostituzione degli infissi riuscire a fare la giusta scelta segna la differenza tra l’ottenere una casa in cui amerai vivere e il continuare a combattere con gli stessi identici problemi che ti hanno portato alla decisione di cambiarli.
Statisticamente, in una ristrutturazione, la sostituzione degli infissi è uno degli interventi che consiglio più spesso ai miei clienti. Ed è anche un aspetto su cui pongo particolare attenzione perchè, soprattutto sulla tipologia di immobili su cui mi trovo a lavorare più spesso (appartamenti in condomini degli anni ’50, ’60, ’70), può essere determinante da un lato per raggiungere condizioni di benessere interno elevate e dall’altro per abbattere significativamente le bollette. ristrutturazionepratica.it banner Però, mio malgrado, devo constatare come spesso non venga compreso fino in fondo l’importanza di sostituire i vecchi infissi con altri performanti: infatti non è raro che in una ristrutturazione, invece di destinare i soldi ad infissi di alta qualità, si preferisca scegliere infissi economici o evitare totalmente la sostituzione per investire in altre cose forse meno indispensabili (una piastrella più bella o una cucina più costosa…). Altre volte invece sono alcuni venditori di infissi che, pur di prendere un cliente, arrivano a spacciare degli infissi economici per serramenti di alta qualità. Non è il caso di nascondere la testa sotto la sabbia: gli infissi di qualità hanno un costo importante, quindi pensarci due volte prima di fare un investimento del genere è normale! Però è altrettanto importante evidenziare in modo chiaro che la differenza tra un prodotto di qualità e uno economico è evidente sia nelle prestazioni che nella durata nel tempo. Per te è importante riuscire a fare una scelta consapevole. In rete puoi trovare decine di articoli che ti parlano di infissi ma, oggettivamente, c’è una grande carenza di informazioni tecniche e pratiche sugli infissi rivolte specificatamente ai committenti ; oppure le trovi spezzettate in micro-informazioni sparse in mille articoli. Per questo ho deciso di scrivere la guida che stai per leggere: un testo completo e focalizzato sulle specifiche esigenze di committenti come te, che sono ben diverse da quelle di un tecnico, di un rivenditore o di un installatore. Una guida con tutto quello che devi sapere in merito alla sostituzione degli infissi. Di sicuro gli argomenti da approfondire non sono pochi. Vediamo rapidamente i punti che faranno parte di questa guida:
  • Come è fatto un infisso
  • Quando devi sostituire gli infissi
  • Quali sono le tipologie più diffuse di infissi in commercio e le loro principali caratteristiche
  • Perché non è sufficiente scegliere un buon infisso per ottenere un buon risultato
  • Gli adempimenti burocratici per realizzare questo intervento (sia all’interno di una ristrutturazione, sia come opera a sé stante)
  • Quali sono le detrazioni fiscali legate alla sostituzione degli infissi e come sfruttarle correttamente
Oggettivamente è una bella quantità di informazioni…e, per non caricare eccessivamente la lettura, ho deciso di suddividere la guida in cinque parti. Nella prima parte, quella che stai leggendo adesso, ti spiegherò come è fatto un infisso e quali sono i segnali che ti fanno capire che è arrivato il momento di sostituirli. Non credere che si tratti di informazioni banali: conoscere le parti di cui è composto un infisso è fondamentale per riuscire poi ad effettuare una scelta consapevole dei nuovi serramenti. Nella seconda parte approfondiremo le tipologie di infissi attualmente in commercio e maggiormente diffuse. Vedremo i pregi e i difetti di ognuno di loro in modo tale che sarai in grado di arrivare dal serramentista già con le idee chiare. Nella terza parte vedremo le caratteristiche che deve avere l’elemento più importante del tuo infisso…la vetrata. Difficilmente in un negozio di serramenti viene approfondito questo aspetto…con questo articolo ti spiegherò tutto quello che può fare un vetrocamera scelto con consapevolezza. Nella quarta parte ti spiegherò tutti gli elementi che ruotano attorno ad un infisso e che in realtà ne fanno parte integrante. Quando vai a chiedere un preventivo ti vengono spiegati in modo superficiale, facendoti correre il rischio di avere brutte sorprese una volta che gli infissi saranno stati montati. Inoltre ti spiegherò una cosa che viene troppo spesso sottovalutata (e sbagliata) anche dai professionisti: la posa corretta. Nella quinta e ultima parte infine affronteremo gli aspetti burocratici legati alla sostituzione degli infissi, in modo che tu riesca a fare questo lavoro in regola e a sfruttare al meglio le detrazioni fiscali. E infine chiuderemo questa guida con un esempio in cui ho sconsigliato la sostituzione degli infissi…

COME È FATTO UN INFISSO

Partiamo con l’approfondire proprio questo aspetto perché ritengo sia fondamentale per capire tutto quanto ti dirò lungo questa guida. Infatti conoscere quali sono i principali elementi che compongono un infisso da un lato ti aiuterà ad individuare i motivi per cui i tuoi attuali infissi dovrebbero (o meno) essere sostituiti, e dall’altro ti servirà per capire quali caratteristiche minime devi richiedere ai tuoi nuovi infissi. Quando parliamo di infissi solitamente le persone pensano principalmente alla parte vetrata dello stesso. In realtà questa, sebbene rappresenta sicuramente l’elemento più importante, non è di certo l’unico. Ve ne sono altri che, sebbene meno visibili, rivestono un ruolo altrettanto fondamentale. Un infisso è composto da sei elementi:
  1. Controtelaio
  2. Telaio fisso
  3. Telaio mobile
  4. Guarnizioni
  5. Ferramenta
  6. Vetrata
Non l’avresti mai detto vero? Analizziamoli rapidamente uno per uno

Il controtelaio

Sostituzione degli infissi: il controtelaio
Il controtelaio è un elemento tipico dei sistemi serramentistici italiani. Se ti sposti appena oltre confine vedrai come il suo utilizzo sia raro. Però in Italia, per il sistema costruttivo utilizzato, è la norma. Si tratta di un’intelaiatura murata direttamente all’interno della muratura che delimita la finestra. È un elemento invisibile una volta installato l’infisso, ma che svolge l’importante funzione di collegarlo alla muratura. Tradizionalmente tale elemento era in legno ed “avvolgeva” l’infisso su tre lati. Negli anni si è però diffuso in modo importante l’utilizzo di controtelai metallici considerati maggiormente resistenti e più facili da realizzare.
sosituzione degli infissi: il controtelaio metallico
La realtà è che ai fini dell’isolamento generale del sistema infisso/muratura il controtelaio in ferro è un elemento molto debole. Infatti, come sicuramente sai, i metalli sono materiali che non hanno alcuna capacità di isolamento. Così non è raro che tutti gli sforzi fatti per realizzare pareti altamente performanti uniti ad infissi super isolanti vengano vanificati dall’utilizzo di controtelai metallici. Sarebbe come provare a riempire d’acqua uno scolapasta. Altro grave errore, questa volta appartenente alla tradizione costruttiva, è stato (ed è…) quello di non realizzare il controtelaio nella parte inferiore, dove si trova il davanzale per capirci. Al posto di questo “quarto lato” del telaio si è semplicemente sempre usato un davanzale (solitamente in pietra) che passava dall’esterno all’interno su cui veniva posato l’infisso. Ancora una volta: la pietra è un materiale che non isola in nessun modo. Avere questo elemento che in continuità va dall’esterno all’interno nella sostanza significa portarsi in casa il clima esterno. Nel paragrafo dedicato alla posa degli infissi approfondiremo dettagliatamente questo aspetto fondamentale.

Il telaio fisso

sostituzione degli infissi: il telaio fisso
Questo è il primo vero elemento che fa parte dell’infisso, e che vedi ad occhio nudo. Si tratta del telaio che viene avvitato al controtelaio e su cui sono fissati gli elementi mobili dell’infisso (le ante). Insieme al telaio mobile, che è realizzato dello stesso materiale e finiture,  caratterizza l’estetica del tuo infisso. E non solo… Infatti i telai svolgono un ruolo essenziale anche dal punto di vista termico e acustico. Vedremo meglio quando parleremo della tipologia di infissi in commercio quali sono i materiali di cui possono essere fatti e le loro specifiche caratteristiche. Attualmente ci sono molte soluzioni tra cui scegliere mentre fino a pochi anni fa c’era praticamente una sola possibilità: il telaio in legno. Materiale della tradizione, con grandi potenzialità di isolamento termico e acustico ma utilizzato nel modo sbagliato per mancanza delle conoscenze che adesso abbiamo.

Il telaio mobile

sostituzione degli infissi: il telaio mobile...l'anta
È la seconda parte del telaio…e in sostanza stiamo parlando delle ante della tua finestra (attenzione: l’anta senza il vetro di cui parleremo tra poco…). Come ti ho già detto è realizzata con lo stesso materiale del telaio fisso a cui è fissato tramite i cardini. Ho voluto chiamalo telaio perchè a tutti gli effetti è anch’essa un telaio… Al suo interno, oltre ad avere gli alloggiamenti per i cardini, ha gli alloggiamenti per i sistemi di chiusura (cioè la ferramenta di cui parleremo a breve) ed è sagomato in modo tale da poter ospitare il vetro. La funzione principale dei telai delle ante è proprio questo: dare un adeguato supporto alle parti vetrate, oltre che consentirne l’apertura. E per poter fare ciò ogni telaio è composto da due parti ben distinte (sia che sia un telaio per una vetrata fissa sia che sia un telaio per una vetrata apribile). Il telaio vero e proprio e il cosiddetto spingivetro. Lo puoi vedere bene nell’immagine che ti ho messo qui sopra: il telaio presenta una risega su tti i quattro lati che serve per alloggiare il vetro. Affinchè questo non cada e rimanga stabilmente e in modo sicuro nel suo alloggiamento, viene fissato con un piccolo telaio che, dopo aver montato il vetro, viene inserito nella risega del telaio e poi fissato a quest’ultimo tramite viti, colle e siliconi.

Le guarnizioni

Sostituzione degli infissi: le guarnizioni
Questo è un elemento la cui importanza, per la maggior parte degli addetti ai lavori (inteso come serramentisti e tecnici/progettisti che si preoccupano realmente della qualità di ciò che fanno), è ben chiara. Mentre per i clienti solitamente è un aspetto sottovalutato e addirittura ignorato. Le guarnizioni sono l’elemento che garantiscono l’ermeticità della chiusura dell’infisso e sono inserite nei telai tra la parte fissa e la parte mobile. Grazie alle guarnizioni il tuo infisso, una volta chiuso, diventa totalmente impremeabile all’acqua. Ma non solo: abbatte i rumori, elimina gli spifferi e contribuisce a  bloccare le dispersioni di calore. Sai qual è il problema principale dei vecchi infissi? Erano realizzati senza guarnizioni. Oppure, se ci sono, sono totalmente usurate e di dimensioni ridotte, tali da non offrire nessuna reale protezione.  Per farti capire bene la cosa qui sotto puoi vedere tre immagini di un infisso senza guarnizioni, con guarnizioni di piccole dimensioni, con guarnizioni di nuova concezione.
sostituzione degli infissi: confronto tra guarnizioni
Nel proseguio della guida non approfondiremo ulteriormente il tema delle guarnizioni quindi voglio darti giusto un’informazione aggiuntiva qui. Una volta le guarnizioni venivano realizzate in gomma, ma attualmente la situazione è nettamente cambiata. Infatti la gomma ha dimostrato di non garantire stabilità di prestazioni nel tempo poichè col tempo si indurisce e si rompe. Attualmente le guarnizioni per gli infissi vengono realizzate in PVC oppure in TPE (elastomeri termoplastici) che garantiscono alte prestazioni di isolamento, durata nel tempo e inoltre sono riciclabili. [NB: esistono vari tipi di elastomeri termoplastici con cui vengono realizzate le guarnizioni ma sono tutti derivati dal TPE]

La ferramenta

Abbiamo già fatto un accenno alla ferramenta nel paragrafo relativo ai telai mobili. Si tratta di tutti quei sistemi che consentono il fissaggio, la movimentazione e la chiusura dell’infisso. Non ho intenzione di approfondire l’argomento perché è talmente vasto e c’è talmente tanta scelta che ci potrebbero volere altri dieci articoli per dare una panoramica completa. E a te non servirebbe a niente… Infatti dai semplici cardini e maniglie utilizzate fino a pochi decenni fa la situazione si è evoluta notevolmente, pensa solo ai sistemi di apertura a vasistas e scorrevoli che meno di vent’anni fa erano praticamente impensabili. Il costo della sostituzione degli infissi può variare notevolmente anche in funzione della ferramenta. Infatti sistemi di movimentazione evoluta come uno scorrevole hanno un costo notevolmente superiore rispetto ad una normale finestra a battente. Ma non pensare che anche nel collaudatissimo sistema di chisura a battente non ci possa essere una notevole differenza di costi legati proprio alla tipologia di ferramenta utilizzata: infatti ci sono, ad esempio, dei sistemi di apertura completamente a scomparsa che forniscono un notevole valore estetico aggiunto al tuo infisso ma che hanno un costo nettamente superiore. Nel momento in cui chiederai un preventivo chiedi informazioni chiare anche su questo dettaglio.

La vetrata

Sostituzione degli infissi: la vetrata
Ultimo e fondamentale elemento della finestra è naturalmente la vetrata: quello per la cui installazione servono ed esistono tutti gli altri elementi che abbiamo visto finora. E anche qui la tecnologia negli ultimi anni ha fatto dei passi da gigante. Infatti se prima era una parte debolissima del sistema di isolamento di un edificio, ora si riescono a raggiungere livelli di isolamento termico paragonabili quasi a quelli di un normale muro isolato. Fino agli anni ’70 gli infissi venivano realizzati con un’unica lastra di vetro di 3 o 4 mm, che non forniva praticamente nessuna protezione dall’esterno; con la prima legge sul risparmio energetico della seconda metà degli anni ’70 si sono diffusi i primi vetrocamera realizzati con due lastre di vetro intervallate da una camera d’aria sigillata dello spessore generalmente di 12 mm. All’epoca si parlava di vetrocamera 4/12/4. Ricordati questa metodologia di descrivere il vetrocamera perché è quella ancora utilizzata (con alcune variazioni): il primo e l’ultimo numero rappresentano gli spessori dei vetri utilizzati mentre il numero centrale è la dimensione della camera d’aria. Al giorno d’oggi la legge consente di installare solo infissi con vetrocamera. E naturalmente il vetrocamera è cambiato notevolmente rispetto ai primi apparsi sul mercato e deve raggiungere valori di isolamento ben superiori. Si trovano vetri stratificati (cioè formati da due lastre di vetro accoppiate) con interposte pellicole fonoisolanti; le camere d’aria sono riempite da gas maggiormente efficienti dell’aria per isolare; vengono effettuati trattamenti particolari per aumentare le prestazioni (ad esempio il bassoemissivo). Nella seconda parte della guida sulla sostituzione degli infissi dedicheremo un paragrafo più approfondito con alcuni esempi alle tipologie di vetri in commercio, in modo che potrai già avere un’idea di quello che potrebbe proporti il serramentista a cui chiederai un preventivo.
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Fatta questa rapida panoramica sugli elementi principali di cui sono composti gli infissi credo che tu adesso abbia abbastanza informazioni per poter affrontare con cognizione di causa un problema fondamentale relativa alla sostituzione degli infissi:

devi proprio sostituire gli infissi di casa tua?

QUANDO E PERCHÉ DEVI PROCEDERE ALLA SOSTITUZIONE DEGLI INFISSI

sostituzione degli infissi: quando arriva il momento?
Non mi capita di rado che un cliente, quando gli dico che tra gli interventi da fare nella sua ristrutturazione ci sarebbe la sostituzione degli infissi, mi risponda “ma hanno il vetrocamera! Sono già buoni…” Te l’ho già già detto ma lo voglio ribadire: la presenza di un vetrocamera nelle tue vecchie finestre non è sinonimo di infisso ad alta prestazione. Per capire quando un infisso è arrivato ormai alla fine della sua vita utile è necessario chiarire quali sono le molteplici funzioni che esso svolge:
  • Separare e isolare casa tua dall’ambiente esterno
  • Consentire l’Illuminazione durante il giorno
  • Consentire il ricambio d’aria necessario per la salubrità degli ambienti
Sulla base di queste considerazioni i motivi per cui sostituire gli infissi si riducono sostanzialmente a due:
  1. Sono rotti
  2. Non isolano efficacemente dall’ambiente esterno
Un infisso rotto può essere riparato se si tratta di un problema minore (una maniglia che non chiude più perfettamente o un vetro infranto ad esempio), ma nel caso di danni più gravi spesso la riparazione diventa antieconomica rispetto alla sostituzione (cioè i rapporto costo/benefici data dalla riparazione è molto inferiore a quello dato dalla sostituzione). Nell’aiutarti a capire se i tuoi infissi sono da sostituire vorrei approfondire il secondo punto: quello legato all’isolamento, che poi è quello per cui normalmente si decide di sostituire gli infissi. Anche in considerazione del fatto che un infisso rotto quasi sempre perde le sue capacità isolanti… Il problema dell’isolamento degli infissi lo devi valutare sotto due punti di vista:
  • Il benessere interno che può darti un infisso che ti isola efficacemente dall’esterno
  • I minori consumi che ti consente di raggiungere per il riscaldamento e il raffrescamento (e quindi le bollette più basse…)
Ma cosa significa isolare efficacemente dall’ambiente esterno? E l’infisso che hai adesso in casa riesce a svolgere questo ruolo?
sostituzione degli infissi: la tua finestra isola?
Probabilmente la prima cosa che ti viene in mente pensando all’isolamento degli infissi sono gli spifferi che passano di inverno (e quindi il freddo). In realtà la questione va considerata sotto due punti di vista:
  1. Isolamento termico
  2. Isolamento acustico
Se il primo è bene o male abbastanza ovvio per tutti, il secondo viene spesso sottovalutato, pur essendo altrettanto importante, nella decisione di sostituire gli infissi. Vediamo quali sono i principali elementi che ruotano attorno a questi due temi.

L’isolamento termico degli infissi

l'importanza dell'isolamento nella sostituzione degli inifissi
Si stima che in Italia mediamente circa 1/3 del riscaldamento prodotto nelle case venga disperso attraverso gli infissi. Questo dovrebbe bastarti per voler cercare di capire se i tuoi infissi sono tra quelli che sprecano così tanto calore o meno…potresti essere nella situazione di pagare inconsapevolmente un terzo della tua bolletta per il riscaldamento per riscaldare l’aria esterna. Per affrontare questo argomento in modo efficace devo farti qualche discorso tecnico. Dobbiamo infatti introdurre un concetto fisico importante: la trasmittanza. Si tratta di quel parametro che ci dice quanto freddo (o caldo in estate) fa passare un elemento edilizio. Si utilizza per le pareti, per i solai, per i tetti e naturalmente per gli infissi. L’unità di misura è il watt su metro quadro per grado Kelvin (W/m2K). Ma a te non deve interessare, la cosa che devi sapere è che più è basso questo valore più è efficiente il tuo infisso. Tra poco ti farò vedere i valori medi della trasmittanza degli infissi installati fino a tutti gli anni ottanta e novanta. Prima però penso sia utile darti dei parametri di riferimento per capire meglio cosa si intende oggi per infisso isolante. Tali parametri ce li fornisce la legge sul contenimento dei consumi energetici attualmente in vigore in Italia (d.lgs. 192/2005) che, nel caso di sostituzione di infissi, fornisce dei valori di trasmittanza sopra ai quali i nuovi infissi non devono andare. Siccome l’Italia è una Nazione con una notevole variazione climatica tra nord-sud e mare-montagna, questi valori limite sono suddivisi per “zone climatiche” omogenee. Qui sotto trovi la tabellina coi valori limite suddivise per zone climatiche:
ZONA CLIMATICATRASMITTANZA “U” (W/m2K)
A e B3,20
C2,40
D2,10
E1,90
F1,70
Mentre qui sotto vedi la cartina dell’Italia con individuate le zone climatiche:
sostituzione degli infissi: le zone climatiche per la individuazione dei valori limite di trasmittanza
Le zone climatiche vanno dalla più calda (A) alla più fredda (F). Chiaramente dove fa più freddo le prestazioni richieste agli infissi sono maggiori (quindi sono stati imposti valori limite più bassi). Se la zona climatica più calda (la A) è riservata alla sola Lampedusa, che praticamente si trova in Africa, è evidente come la maggior parte del territorio italiano sia suddiviso tra la zona D e la zona E, quindi con limiti di trasmittanza (per il nuovo infisso installato) compresi tra 2,1w/m2k e 1,9w/m2k. Fatta questa premessa d’obbligo cerchiamo di rispondere alla seguente domanda: l’infisso che attualmente hai in casa che valori di trasmittanza ha? Cioè quanto isola? Naturalmente non posso dirti il valore di trasmittanza esatto del TUO infisso. Infatti questo valore dipende da molti fattori: il materiale con cui è fatto il telaio, le dimensioni del telaio e gli eventuali sistemi di isolamento, le dimensioni dell’infisso… Però posso darti un ordine dimensionale realistico. E per farlo concentriamoci sull’elemento principale che compone un infisso: il vetro, che ne determina per la gran parte la trasmittanza complessiva. Tieni bene a mente i limiti di riferimento che ti ho appena dato e guarda come è fatto il tuo vetro: a lastra singola? A vetrocamera? A che periodo risale? Una singola lastra  di vetro dello spessore di 4mm (che era quello più utilizzato fino agli anni ’70…sebbene precedentemente si lavorasse ampiamente anche sui 3mm) ha una trasmittanza pari 6,0 W/m2K…il triplo di quella prescritta adesso per legge (ricordati: più è alto il valore peggiori sono le prestazioni). Il vetrocamera si è diffuso a partire dalla seconda metà degli anni ’70 con la prima legge sul risparmio energetico (373/1976) e, fino all’entrata in vigore della legge di cui ti ho parlato prima (d.lgs. 192/2005) quello usato in praticamente tutte le case era fatto così: lastra di 4mm, camera d’aria di 12mm, lastra di 4mm (4/12/4). Tale soluzione consentiva di abbassare la trasmittanza della parte vetrata fino a 3,3 W/m2K. Siamo comunque oltre un terzo sopra gli attuali valori limite. Inoltre è importante essere consapevoli del fatto che i primi vetrocamera realizzati non beneficiavano dell’evoluzione tecnologica e di materiali attuale: col passare del tempo tutti, anche quelli che ti possono sembrare perfetti, hanno subito un decadimento prestazionale significativo dovuto alla fessurazione del vetrocamera. In sostanza questo fenomeno porta la vetrata a comportarsi come due semplici lastre di vetro e l’isolamento dato dall’aria viene a cadere in quanto nella camera può entrare tranquillamente aria fredda. Ora credo tu abbia un’idea più chiara di quella che può essere la capacità isolante delle tue finestre semplicemente in relazione alla loro tipologia. Però, siccome stiamo valutando se la sostituzione degli infissi è conveniente o meno in base a mere considerazioni energetiche, penso ti interesserà sapere che se i valori minimi di trasmittanza richiesti per i nuovi infissi abbiamo visto essere di circa 2,0 w/m2k, i vetrocamera che vengono installati attualmente nelle nuove finestre arrivano agevolmente a valori di 1,1w/m2k. Praticamente la metà di quello di legge. E che risulta essere pari ad 1/3 di quello di un vecchio vetrocamera. E ad 1/6 di un vetro a lastra singola. Pensa solo a quanto potresti risparmiare in bolletta solo sostituendo gli infissi!

L’isolamento acustico dell’infisso

La valutazione del rumore nella sostituzione degli infissi
L’altra caratteristica importante che devi valutare ai fini della sostituzione degli infissi è l’isolamento acustico. Il problema si pone principalmente nelle città, dove il traffico e la vita intensa producono elevati livelli di rumori durante tutta la giornata (anche fino a tarda sera…). Partiamo dal dire una cosa scontata: i rumori esterni in casa entrano principalmente dagli infissi. Anche in questo caso sono molti gli elementi di un infisso che concorrono a fornire un adeguato isolamento acustico. Abbiamo già detto che le guarnizioni, ad esempio, svolgono un ruolo fondamentale in tal senso (quindi se il tuo infisso ne è sprovvisto hai già un primo segnale…). Ma anche in questo caso ritengo più utile soffermarci sulla parte vetrata. A livello acustico possiamo fare una sorta di parallelo con quello che abbiamo detto per la trasmittanza: un vetro singolo lascia passare tutti i rumori e un vetrocamera di vecchia concezione non fornisce prestazioni significative in merito all’abbattimento del rumore. I vetrocamera attualmente in produzione invece riescono praticamente ad azzerare i rumori esterni. Io stesso ne sono un testimone: in casa mia, al sesto piano della strada più trafficata della mia città, alcuni anni fa sono passato da finestre con una singola lastra di vetro a finestre con il triplo vetro. Prima ad ogni macchina che passava sembrava di stare nel bel mezzo di un gran premio di formula 1, dopo non mi sembrava nemmeno di stare in centro città. Per il tema dell’acustica negli edifici il riferimento di legge è il D.P.C.M. 5/12/1997, “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”. Tale decreto, tra le varie cose, determina di quanto devono essere in grado di abbattere i rumori le pareti esterne degli edifici. L’unità di misura di riferimento la conosci sicuramente: è il decibel (abbreviato in dB). Per gli edifici residenziali questo valore deve essere di 40dB: cioè le pareti nel loro complesso devono essere in grado di abbattere i rumori provenienti dall’esterno di (almeno) 40 decibel. Ti sto parlando di valore complessivo perché le pareti esterne sono composte da due elementi: la parte in muratura e la parte finestrata, che è quella che interessa a noi. Questi due elementi nel complesso devono permettere alla parete di raggiungere il valore di 40 decibel medi di abbattimento acustico. La parte in muratura in quasi tutti i casi rispetta agevolmente questi requisiti (a meno che la tua parete esterna non sia composta da una sottile tramezza di 8cm….), mentre per quanto riguarda l’elemento trasparente la situazione è più complessa. Partiamo da un presupposto: visto i rapporti dimensionali solitamente presenti tra parte opaca e parte trasparente di una parete, un infisso, affinchè la parete nel complesso raggiunga i famosi 40 decibel di abbattimento acustico, deve avere nel complesso un potere fonoisolante di almeno 35 decibel (prendilo come un valore “a spanne”!). Un singolo vetro dello spessore di 4mm ti da un abbattimento acustico di 26 decibel. Se pensi che in fondo tra 26 e 37 non ci sia molta differenza devi sapere che i decibel sono basati su una scala logaritmica….per farla breve: a piccole variazioni di decibel corrispondono grandi variazioni di rumore. Anche i vetrocamera realizzati fino agli anni ’90 non erano molto performanti da questo punto di vista: infatti gli spessori ridotti dei vetri (4mm per lastra) e la camera d’aria sottile riempita solo d’aria (e non di gas come ora) non aiutavano a migliorare di molto le prestazioni. I Vetrocamera attualmente presenti sul mercato invece raggiungono facilmente il valore richiesto e volendo sono in grado di spingersi addirittura fino a 48 dB. Chiaramente se il valore di isolamento acustico richiesto al tuo infisso è mettiamo di 37dB, nel calcolo vanno tenuti in considerazione anche gli altri elementi che lo compongono (telai, guarnizioni, etc.).

Sostituzione degli infissi e basse prestazioni: colpa solo del vetro?

Beh…se fosse così allora sarebbe sufficiente prendere i vecchi infissi e cambiare solo la parte vetrata per avere un nuovo infisso super performante. Come abbiamo già detto la realtà è che sulle prestazioni dell’infisso influisce in modo determinante anche la cosiddetta componente opaca, cioè il telaio con tutti gli elementi accessori. Il tuo infisso ha le guarnizioni tra le parti fisse e quelle mobili? In che condizioni sono? Quanto sono “grosse”? Di che materiale è fatto il telaio? È a taglio termico? E il controtelaio c’è? Come è fatto? Sono tutti fattori fondamentali per determinare l’efficienza dell’infisso e quindi la necessità di provvedere alla sua sostituzione. Ma già le condizioni della parte vetrata possono essere sufficienti per capire se la sostituzione degli infissi è una soluzione che devi valutare o meno. Chiudiamo qui la prima parte della nostra guida alla sostituzione degli infissi. Non siamo ancora entrati nel vivo dell’argomento però hai già potuto vedere alcuni aspetti importanti che già da soli ti potrebbero rendere più consapevole nella scelta che farai:
  • Quali sono i principali elementi di cui è composto un infisso
  • Quali sono gli aspetti su cui devi concentrati per capire se i tuoi infissi non rispondono più alle tue esigenze
  • Quali sono le prestazioni minime che dovrai pretendere dai tuoi nuovi infissi
Nella seconda parte ti parlerò delle tipologie di infissi maggiormente diffusi sul mercato e quali sono le loro caratteristiche.
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