Se stai cominciando ad informarti per iniziare finalmente la tua ristrutturazione probabilmente i due numeri che ti ho scritto nel titolo ti sono familiari: sono le percentuali di incentivi ristrutturazione delle due principali leggi che puoi sfruttare per abbassare il costo dei lavori di casa tua.
Oggi ci addentriamo in un campo minato: quello degli incentivi per la ristrutturazione.
E’ un campo minato perchè sembra che ogni anno debbano essere interrotti (solitamente sono prorogati grazie alle leggi finanziarie che vengono emanate alla fine di ogni anno) e invece puntualmente vengono prorogati per un altro anno con delle novità .
E’ un campo minato perchè in rete trovi talmente tanti articoli che te ne parlano in vario modo che “un altro articolo era proprio necessario?”.
E’ un campo minato perchè diciamocelo chiaramente: nessuno degli articoli che hai letto in merito ti spiega chiaramente quello che devi fare e quando lo devi fare. Io stesso che mi occupo di ristrutturazioni (e che quindi dovrei masticare abbastanza l’argomento) ammetto di esser stato completamente ignorante in materia per molto tempo. Non ho scusanti, se non che le leggi alle volte sono realmente incomprensibili. Ma se io non posso accampare scuse per il lavoro che faccio è indubbio che nella situazione in cui sono stato io fino a pochi anni fa lo sono ora la maggior parte dei miei colleghi e lo sono in particolare le imprese edili che fagocitano gran parte del mercato delle ristrutturazioni bypassando l’apporto (in questo caso fondamentale!) dei tecnici.
Quindi perchè mi butto anche io a pesce in questo argomento se so che probabilmente c’è uno squalo lì sotto che mi aspetta a bocca aperta?
La risposta è semplice: è giunto il momento di fare un po’ di chiarezza tra tanti articoli inutili che ti danno sicuramente informazioni su questi incentivi ma che non ti fanno capire come sfruttarli al meglio. E visto che questi incentivi sono pensati proprio per permettere a chi vuole ristrutturare la propria casa di liberarsi di un po’ del peso economico di questi lavori ecco che il motivo per scrivere una guida completa è servito sul piatto.
E poi c’è un altro motivo: ci scommetto che tutti ti hanno parlato solo delle detrazioni del 50% e del 65% vero? E se ti dicessi che non esistono solo quelle?
Ho la tua attenzione adesso?
SOLO 50% E 65%? NO! C’E’ ANCHE IL “CONTO TERMICO”
Cominciamo col mettere alcune fondamenta a terra su cui andremo a costruire la scelta di come scaricare buona parte delle spese che sosterrai per la ristrutturazione di casa tua.
Esistono 3 tipi di incentivi ristrutturazione:
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- Detrazione fiscale del 50% per interventi di ristrutturazione edilizia
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- Detrazione fiscale del 65% per interventi di efficientamento energetico (Ecobonus)
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- “Conto Termico” per interventi di efficientamento energetico
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I primi due sono sotto forma di detrazione sulle tasse che paghi annualmente, il terzo invece è un incentivo che ti viene messo direttamente in tasca.
In sostanza nei primi paghi meno soldi di tasse mentre nel secondo ti trovi più soldi in tasca.
Lo so che di primo achito viene naturale dire: “ehi! io mi prendo i soldi!”
E ti assicuro che quando nel 2012 è stato introdotto il “Conto Termico” è stata la cosa che ho pensato anche io. Però poi ho approfondito la legge (che dal 31 maggio 2016 è stato sostituito dal “Conto Termico 2.0”) e mi sono reso conto che forse non è tutto oro quello che luccica.
Nel proseguio dell’articolo troverai un capitolo dedicato solo al Conto Termico in cui ti svelerò tutti i “segreti” di questa legge, per ora ti basti sapere che i contro di questo incentivo sono:
- un limite massimo di spesa annuale incentivabile
- non sono incentivabili tutti gli interventi di riqualificazione energetica
- c’è un’analisi molto rigida e stringente per ottenerlo…e potresti rimanere col cerino in mano!
C’è però un aspetto positivo: non esiste limite di spesa incentivabile a differenza delle detrazioni fiscali (ma per il 99% delle ristrutturazioni questo non è mai un problema).
Siccome questa vuole essere una guida completa vediamo di affrontare uno per uno tutte tre le tipologie di incentivi fiscali.
INCENTIVI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA: SCARICHI IL 50% DEI LAVORI!
Gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie affondano le radici addirittura negli anni ’80. La prima versione prevedeva una detrazione fiscale del 36% per una serie di lavori che potevi eseguire in una ristrutturazione edilizia. Tali incentivi sono diventati permanenti dal primo gennaio 2012 con la legge 201/2012 e sono stati innalzati per la prima volta fino al 50% attuale il decreto legge 81/2013.
Mentre la detrazione del 36% è una legge dello Stato permanente, il suo innalzamento al 50% viene decretato anno dopo anno nelle varie leggi finanziarie (e ogni anno si sparge il terrore che non venga prorogato, anche se sono convinto che difficilmente si tornerà indietro a breve).
C’è un altro parametro fondamentale che viene stabilito insieme alla percentuale di detrazione: la somma massima che è possibile detrarre: infatti il decreto legge stabilisce che si può detrarre il 50% per un massimo di spese sostenute di 96.000€ (in sostanza puoi detrarre fino ad un massimo di 48.000€).
Ma in cosa consiste questa detrazione? Cosa puoi detrarre? Come puoi farlo?
Vediamo il suo funzionamento nella pratica.
Quali lavori possono essere detratti?
La legge fa riferimento alle tipologie di lavori che è possibile detrarre richiamando un’altra legge,e inoltre fa numerose altre distinzioni. Qui evitiamo di complicarci la vita e ti dico io direttamente quale tipologia di lavori di ristrutturazione puoi detrarre:
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- tutti gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia (lo so che ti sembra arabo…qualche riga e ti spiego tutto)
- tutti gli interventi volti al superamento delle barriere architettoniche
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In realtà ci sono anche altri tipi di interventi che possono essere detratti ma per il caso che interessa a noi, la ristruttutrazione di una casa, non sono importanti.
Vediamo di capire meglio però in cosa consistono questi tipi di interventi che ti ho appena elencato: devi concentrarti unicamente sulla manutenzione straordinaria, perchè il restauro e il risanamento conservativo riguardano principalmente edifici storici (ti auguro di abitare in un edificio riconosciuto come un bene da proteggere, ma temo sia molto improbabile) e la ristrutturazione edilizia riguarda interventi che portano ad un cambio di sagoma dell’edificio (in un condominio non potrai mai farlo).
Invece la manutenzione straordinaria ricomprende tutti gli interventi di ristrutturazione che potrai fare in casa tua. Ti faccio qualche esempio anche se per un approfondimento puoi leggere l’articolo in cui ti ho parlato delle pratiche edilizie da fare per la tua ristrutturazione (a cui è allegata anche una chiara infografica):
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- Rifacimento completo di bagni e/o cucina
- Spostamento di muri
- Sostituzione degli infissi esterni (anche se qui rientriamo nell’ambito del secondo tipo di detrazione di cui parleremo)
- La sostituzione o il rifacimento degli impianti
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Sono esclusi da queste detrazioni tutti quelli che sono classificati come interventi di manutenzione ordinaria. Anche qui Ti faccio qualche esempio per essere chiaro:
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- La pitturazione delle pareti
- La sostituzione di igienici e rivestimenti dei bagni e della cucina
- La sostituzione delle porte interne
- La riparazione degli impianti esistenti
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La differenza sostanziale per te, oltre all’onerosità delle opere e ai fastidi, è che per i primi è necessaria una pratica edilizia, mentre per i secondi non è necessaria.
Chi può accedere alla detrazione?
Risposta facile: chiunque sostiene le spese, purchè goda di un qualche diritto sull’immobile.
In sostanza se sei:
- proprietario
- usufruttuario o nudo proprietario
- locatario (inquilino)
Puoi usufruire della detrazione. Purchè la fattura sia intestata a te e che il bonifico parta dal tuo conto corrente. (Naturalmente puoi dividere questo onere/onore con tua moglie/marito)
Quanto posso detrarre?
Abbiamo già risposto a questa domanda ma ribadiamolo: puoi detrarre il 50% di tutte le spese sostenute per eseguire i lavori di ristrutturazione fino ad un massimo di 96.000€.
Quindi nel caso la tua spesa complessiva sia di 96.000€ tu puoi detrarne il 50%, cioè 48.000€.
E’ importante fare alcuni chiarimenti.
L’importo è al lordo dell’iva, cioè non scarichi solo l’imponibile che ti trovi in fattura ma anche l’iva (che ti ricordo per le ristrutturazioni essere agevolata al 10%). Ma ricordati che nei preventivi le imprese ti mettono sempre l’importo imponibile, quindi se sei vicino al limite massimo di spesa detraibile fatti bene i conti 🙂
Puoi detrarre anche tutte le spese tecniche (p.e. progettazione e direzione lavori) e anche le spese per l’acquisto dei materiali se le sostieni direttamente tu. Capita spesso infatti che la fornitura delle piastrelle ad esempio venga fatta direttamente dal proprietario e che l’impresa si prenda carico solo di posarle. Ricoradti che in questo caso l’iva sui materiali la paghi al 22% e non al 10%.
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Per evitare questo inconveniente potresti scegliere tu personalmente le piastrelle e farle acquistare all’impresa (che le pagherà col 10% di iva) e poi fartele inserire nella sua fattura (in cui l’iva sarà al 10%)
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In quanto tempo posso detrarre?
Lo so che questa è una domanda che non ti saresti mai sognato di farti. L’idea che hanno tutti è: “quest’anno spendo tot., quindi l’anno prossimo detraggo tot./2 (il 50%)”. Non è così.
La detrazione fiscale del 50% viene spalmata in 10 anni con rate di pari importo.
Facciamo un esempio pratico:
la tua ristrutturazione è costata 80.000€, quindi puoi detrarre 40.000€.
A partire dal primo anno successivo all’anno in cui sono stati eseguiti i lavori e per i 10 anni seguenti tu potrai inserire nella tua dichiarazione dei redditi una detrazione di 4.000€.
Quindi se tu avessi dovuto pagare per esempio 6.000€ di tasse, dopo la detrazione pagheresti solo 2.000€ di tasse.
Approfondiremo meglio questo argomento importante (anche a livello di pianificazione fiscale) alla fine dell’articolo, però sappi che anche se sei un lavoratore dipendente (quindi con le tasse pagate a monte) puoi usufruire della medesima detrazione come rimborso in busta paga.
Come accedo alla detrazione?
Fortunatamente la legge si è estremamente semplificata da questo punto di vista: una volta era necessario compilare e spedire della documentazione ad un famoso centro di Pescara, ora non serve nulla di tutto ciò.
Però devi fare attenzione a non sbagliare i pochi obblighi che sono di due tipi:
- obblighi di natura economica
- obblighi di natura amministrativa
Questi gli obblighi economici:
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- Tutti gli importi che metterai in detrazione devono essere fatturati! Niente nero…
- Tutti i pagamenti devono essere effettuati con bonifico apposito (una semplice casella da barrare nel modello con il riferimento di legge, articolo 16 bis del Dpr 917/1986) e devi inserire la partita iva del beneficiario (l’impresa)
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Questi gli obblighi amministrativi. Dovrai essere sempre in possesso di:
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- Tutti i titoli abilitativi necessari (quasi sicuramente una CILA)
- Il riaccatastamento nel caso in cui siano stati spostati dei muri internamente al tuo appartamento
- La notifica preliminare all’ASL nei casi previsti, da fare prima dell’inzio dei lavori (verificare se è necessaria è semplicissimo: se devi rifare gli impianti chiedi all’impresa chi rilascerà i certificati di conformità . Se, come robabile, ti risponde che lo farà una ditta diversa da lui allora la notifica prliminare è obbligatoria!)
- Aver adempiuto agli obblighi relativi alla Sicurezza sui luoghi di lavoro (il tuo cantiere lo è) se necessario (le condizioni si verificano come per la notifica preliminare all’ASL)
- Se sei il proprietario devi conservare le ricevute di pagamento dell’IMU (o di come si chiamerà in futuro…)
- Se sei il locatario devi avere l’autorizzazione del proprietario a fare i lavori (è una dichiarazione che solitamente viene inserita direttamente in CILA)
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Questa è tutta la documentazione che dovrai conservare per tutta la durata degli incentivi per non perdere il diritto ad usufruirne nel caso in cui ci siano dei controlli (sempre più frequenti).
Puoi trovare una guida ufficiale nel sito dell’Agenzia delle Entrate: la trovi qui.
Non scordarti dei mobili!
Dal 2013 lo Stato ti da anche la possibilità di portare in detrazione il 50% delle spese che sosterrai per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica (almeno classe A+).
Naturalmente anche qui ci sono dei paletti:
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- puoi farlo solo all’interno di un intervento di ristrutturazione dell’immobile per cui vengono acquistati (la manutenzione straordinaria di cui parlavamo prima)
- Devono essere acquistati dopo la data ufficiale di inizio lavori (quella che viene sancita nel momento in cui tu o il tuo tecnico protocollate la pratica edilizia in Comune)
- Puoi scaricare il 50% di un importo massimo di 10.000€ (quindi scarichi al massimo 5.000€) in 10 rate annuali
- Devi pagare con Bonifico in cui è riportato l’estremo della legge (esattamente lo stesso di cui parlavamo poco sopra)
- Devi avere e conservare tutta la documentazione che abbiamo già visto qualche paragrafo sopra
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Sicuramente se arredi una casa da zero con 10.000€ non ci fai molto…però sono sempre soldi risparmiati.
ECOBONUS: ABBASSA LE BOLLETTE E SCARICA IL 65%!
Il cosiddetto “Ecobonus” non sono altro che gli incentivi ristrutturazione per la riqualificazione energetica di casa tua (ok…è detta in soldoni ma rende l’idea).
Anche questa detrazione fiscale ormai ha qualche anno sulle spalle: è stata introdotta nel 2007 con la legge finanziaria e dal 2013 è stata elevata dal 55% al 65%.
Ma in cosa consiste?
E’ semplice: ti da la possibilità di detrarre fino al 65% delle spese che sostieni per il miglioramento delle prestazioni energetiche di casa tua. In sostanza lo Stato ti finanzia per farti spendere meno!
Come per la detrazione del 50% lo Stato ha deciso di prorogarla anno per anno, quindi se alla fine di quest’anno non venisse prorogata dall’anno prossimo l’incentivo verrebbe equiparato a quello per la ristrutturazione edilizia e scenderebbe al 36%. Come sopra credo che, vista la situazione economica nazionale e il forte incentivo che si sta dando alle tematiche energetiche, questa percentuale di detrazione verrà rinnovata per molti anni (anche se l’idea di doverlo fare ogni anno e non una volta per tutte mi sembra pura follia….).
Quali opere puoi detrarre? Quanto puoi detrarre?
Anche qui c’è un elenco abbastanza chiaro fornito dalla legge stessa, elenco che ogni anno subisce qualche variazione ma solitamente in aumento.
Iniziamo col dire che la situazione è un po’più complessa: infatti è necessario dimostrare di aver raggiunto, grazie agli interventi che andrai a fare, dei precisi valori stabiliti per legge. Quindi è necessario molto più che per le detrazioni del 50% la presenza di un tecnico e/o una ditta specializzata che certifichi il tutto. Quindi (consiglio personale) scordati di andare da mastro Peppe e chiedergli di seguirti in questa cosa.
Le detrazioni a cui puoi accedere sono di vario tipo a seconda dell’intervento che vai ad eseguire:
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- Interventi sull’involucro di casa tua
- Interventi sull’impianto di riscaldamento
- installazione di pannelli solari
- Interventi globali in casa tua
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Vediamoli uno per uno e vediamo i limiti di spesa imposti dalla legge.
Interventi sull’involucro, detrazione massima 60.000€
Definiamo cos’è l’involucro di casa tua: sono tutte le parti che confinano con l’esterno o con altre proprietà .
Caso tipico di un appartamento in un condominio sono: le pareti esterne, le finestre e le porte-finestre, le pareti che dividono il tuo appartamento da quello dei vicini o dal pianerottolo comune, il solaio di copertura che ti divide dall’inquilino di sopra (o dall’esterno se sei all’ultimo piano), il pavimento che ti divide dall’inquilino di sotto.
Gli interventi tipici che puoi fare per migliorare le prestazioni di questi elementi sono:
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- la sostituzione di tutti gli infissi e dei sistemi oscuranti (tapparelle)
- l’isolamento (dall’interno nel caso in cui tu abiti in condominio e non siano lavori che riguardano tutto il condominio) delle pareti perimetrali
- l’isolamento dei solai di copertura (sempre dall’interno) e di calpestio (dall’interno…nel tuo appartamento!)
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Per esperienza personale ti posso dire che l’intervento sicuramente più utile (soprattutto in appartamenti di oltre 20/30 anni) è la sostituzione degli infissi. Infissi ad alte prestazioni di nuova generazione ti faranno passare dal sentirti costantemente in mezzo alla strada a pensare di essere in un posto isolato anche se vivi in centro città .
L’isolamento delle pareti esterne negli appartamenti in condominio è spesso un intervento poco praticato perchè, vista la necessità di eseguirle dall’interno, nella maggior parte dei casi comporta una riduzione degli spazi interni (gli isolamenti hanno comunque uno spessore di almeno una decina di centimetri complessivi) a cui capisco non si voglia andare incontro. (Naturalmente questi interventi possono essere effettuati dall’esterno anche nei condomini…ma devono essere lavori condominiali e non personali)
Mentre i solai, a meno di casi eccezionali (tipo appartamento all’ultimo piano senza isolamento dell’edificio), sono spesso inutili.
Interventi sull’impianto di riscaldamento, detrazione massima 30.000€
In questo caso si parla di sostituzione, parziale o totale, dell’impianto di riscaldamento esistente.
Quindi mettiamo subito in luce un aspetto: casa tua deve avere già un impianto di riscaldamento, se non c’è non puoi usufruire di questo incentivo. Molti appartamenti fino agli anni ’60 non erano dotati di impianto di riscaldamento (si usava una stufa o un caminetto…oppure si stava al freddo) e in particolare al sud (dove in molte località il freddo dura veramente poco tempo ed è meno intenso che al nord) molti appartamenti sono rimasti così.
[N.B.: Se è il tuo caso puoi comunque far rientrare l’installazione di un nuovo impianto nella detrazione del 50% per ristrutturazione edilizia]
Naturalmente anche in questo caso il nuovo impianto che andrai a installare deve raggiungere dei valori di efficienza fissati per legge. Quindi scordati soluzioni arrangiate…devi fare le cose per bene!
Installazione pannelli solari, detrazione massima 60.000€
Non voglio approfondire molto questo punto perchè, a meno che tu non abbia una casa indipendete, un giardino o un terrazzo molto grande (cose di cui la maggior parte degli appartamenti in condominio non dispone), non potrai installare questo tipo di impianto.
I casi tipici in cui vengono installati questi impianti sono le ville e le case a schiera.
Riqualificazione globale, detrazione massima 100.000€
Questa voce vuole racchiudere tutto quanto detto finora: da un lato sembra voler essere un incentivo maggiore, dall’altro potrebbe essere una minorazione. Infatti se tu effettuassi un intervento di miglioramento energetico complessivo di casa tua intevenendo su involucro e impianto di riscaldamento (la soluzione più utilizzata), separatamente potresti detrarre al massimo 90.000€, mentre facendoli insieme la legge ti permetterebbe di detrarre fino a 100.000€. Però se tu sfruttassi anche i pannelli solari i conti non tornerebbero…
In ogni caso bisogna dire che qui si parla di detrazione massima, quindi se la detrazione massima del 65% è di 30.000€ per un impianto di riscaldamento, significa che l’impianto ti è costato quasi 50.000€. Tieni presente che un impianto di riscaldamento ad alta efficienza (tipo impianto a pavimento) per un appartamento medio di circa 80mq, costa meno di 1/5 di questa cifra, quindi con ogni probabilità non arriverai a dover detrarre somme così importanti.
Una novitÃ
Con l’ultima proroga di questi incentivi è stata aggiunta una novità interessante: rientrano nelle agevolazioni anche tutti i sistemi per il controllo a distanza del riscaldamento, del raffrescamento e dell’acqua calda sanitaria.
Insomma: finalmente anche lo Stato ha capito che la domotica può essere un’arma importante per limitare i consumi energetici.
Ma il climatizzatore no!
Non rientra tra gli interventi incentivabili la sostituzione di climatizzatori per il raffrescamento estivo. In compenso, essendo le pompe di calore una spesa incentivabile (e un climatizzatore è una pompa di calore) potresti pensare di usare come impianto di riscaldamento proprio i climatizzatori ad inverter (ma difficilmente riusciresti a raggiungere i parametri di legge richiesti con questi apparecchi, soprattutto nel centro-nord Italia), oppure potresti pensare di far installare un impianto più evoluto con una caldaia a pompa di calore e un sistema di riscaldamento/raffrescamento ad aria…le soluzioni ormai ci sono! Naturalmente devi affidarti ad un tecnico qualificato…
Chi ne può usufruire?
Vige più o meno lo stesso principio che abbiamo visto per la detrazione del 50%: chiunque sostenga la spesa, purchè abbia un qualche diritto sull’immobile, può accedere a questa detrazione fiscale.
In questo caso però le maglie sono ancora più larghe: infatti se la detrazione del 50% è riservata solo ai privati cittadini che devono ristrutturare residenze (la categoria catastale fa fede…), l’Ecobonus invece è estesa a tutti i tipi di immobili e anche a soggetti diversi dai privati cittadini (p.e. società o liberi professionisti).
In quanto tempo?
Anche in questo caso l’incentivo è sotto forma di detrazione dalla dichiarazione dei redditi (che nel caso di dipendente spesso significa accrediti sullo stipendio) da suddividere in 10 rate annuali di pari importo.
Come posso accedere a questa detrazione?
Le modalità sono un po’ più articolate rispetto alla detrazione del 50%. Infatti oltre a tutti gli obblighi di cui abbiamo già parlato poco sopra, ne hai qualcuno in più:
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- devi avere i certificati di conformità degli impianti eseguiti.
- devi far predisporre un attestato di prestazione energetica.
- devi fare una comunicazione all’Enea.
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Voglio darti qualche piccolo appunto su questi tre aspetti:
I certificati di conformità sono rilasciati da chi ti ha installato l’impianto che solitamente non corrisponde mai con l’impresa a cui hai appaltato i lavori edili di ristrutturazione.
Chiedi conferma che questa impresa sia abilitata ad emettere i certificati di conformità degli impianti eseguiti (mi è capitato più di una volta di incappare in impiantisti senza alcuna qualifica per farlo…)
Se l’installatore dell’impianto non è un dipendente dell’impresa a cui hai affidato i lavori ricordati che vigono tutte le norme relative alla notifica prelimiare all’ASL e alla sicurezza in cantiere.
L’attestato di prestazione energetica è sempre obbligatorio quando fai questi interventi: Dovrai trasmetterlo all’Enea e naturalmente conservarlo ed esibirlo in caso di controlli…se non ce l’hai ti viene ritirata la detrazione.
La comunicazione all’Enea richiede di inserire alcuni dati relativi al risparmio che i lavori che hai fatto svolgere hanno comportato. Sono dati tecnici che non puoi inventarti perchè rischieresti di sbagliare (e i parametri da rispettare sono precisi…), quindi devi per forza farti seguire da un tecnico abilitato (generalmente un ingegnere impiantista) per far eseguire correttamente il dimensionamento dell’impianto e di conseguenza farti dare i valori corretti da inserire nella comunicazione all’Enea.
Ricordati che questa comunicazione deve essere fatta entro 60 giorni dalla fine dei lavori e in sua assenza non puoi usufruire delle detrazioni fiscali del 65%.
In ogni caso per un approfondimento anche in questo caso c’è una guida ufficiale sul sito dell’Agenzia delle Entrate: la trovi a questo link.
SOLDI SUBITO IN TASCA: CONTO TERMICO 2.0
Come ti ho anticipato nella prima parte in questo articolo parliamo di un’ulteriore incentivo che pochissime persone sfruttano. Ti sto parlando del Conto Termico 2.0 che è diventato operativo dal 31 maggio 2016.
Anche in questo caso stiamo parlando di incentivi che riguardano la riqualificazione energetica degli edifici. Ma prima di vedere cosa viene incentivato cerco di farti capire quali sono le differenze sostanziali rispetto all’Ecobonus.
La prima e più importante è che i soldi non ti vengono restituiti sotto forma di detrazioni fiscali ma ti vengono materialmente messi in tasca: se decidi di usufruire di questi incentivi ti ritroverai uno (o più) bonifici da parte dello Stato.
Inoltre ti vengono dati in un massimo di 5 anni, quindi non in 10 come per l’Ecobonus.
Sono due punti che farebbero propendere decisamente per il Conto Termico! Ma non è tutto oro quello che luccica…
A differenza delle detrazioni di cui abbiamo già parlato che valgono per tutti gli interventi detraibili eseguiti ogni anno sul territorio Italiano, il Conto Termico ha un fondo di spesa massimo: questo fondo è di 900 milioni di euro per gli interventi promossi dai privati cittadini come te.
Possono sembrare tanti ma oggettivamente non lo sono. Il mercato delle ristrutturazioni è enorme e se tutte le persone che decidono di rifare la casa lo facessero in regola e cercassero di sfruttare gli incentivi probabilmente a Gennaio di ogni anno questi 900 milioni sarebbero già finiti.
L’aspetto che però potrebbe interessarti è che quasi nessuno conosce il Conto Termico e dalle ultime statistiche sembra ne sia stato sfruttato solo una media del 20% all’anno…decisamente poco!
In realtà questo basso utilizzo degli incentivi dati dal conto termico ha anche altre cause: le tipologie di interventi incentivati e le modalità per accedere all’incentivo.
Quali lavori sono incentivati dal Conto Termico 2.0
Come ti ho già detto il nuovo Conto Termico è entrato in vigore il 31 maggio del 2016, e le statistiche sul poco utilizzo di questo incentivo riguardano la sua prima versione.
L’aggiornamento ha portato principalmente modifiche dal punto di vista procedurale e non dal punto di vista degli interventi incentivabili. E qui viene svelato il secondo motivo per cui questo Conto Termico non sta spopolando: i privati cittadini possono chiedere questo incentivo solo per un limitato numero di interventi che riguardano l’efficientamento energetico. Questi sono:
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- Sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con nuovi impianti a pompa di calore
- Installazione di collettori solari termici
- Sostituzione di scaldabagni con nuovi a pompa di calore
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Fermo restando che se abiti in un condominio difficilmente riuscirai a mettere un collettore solare termico (a meno che il terrazzo di copertura non sia di tua esclusiva proprietà ), come puoi vedere vengono incentivati la sostituzione degli impianti di riscaldamento con la tecnologia a pompa di calore.
Il motivo è che questa tecnologia probabilmente è il futuro del settore dal punto di vista del risparmio energetico, però dall’altro la maggior parte delle persone è legata al vecchio concetto di caldaia a gas installata sul terrazzino di casa. Quindi questo potrebbe essere un motivo per cui il Conto Termico non sta avendo molto successo.
Ma quello che ritengo essere la vera causa del parziale fallimento di questo strumento è il come vengono approvati questi incentivi.
Come accedere al Conto Termico 2.0
La procedura, seppur con le ultime novità sia stata snellita notevolmente, risulta essere ancora complessa e lascia chi la richiede con molti dubbi sul fatto di ricevere o meno l’incentivo.
Infatti, essendo un incentivo che qualcuno deve materialmente darti (lo Stato), ogni singolo intervento per cui viene richiesto deve essere controllato. Il controllo in realtà è molto rapido, però se non vengono rispettati tutti i parametri previsti potresti vederti negato l’incentivo.
E’ possibile suddividere tutta la procedura in tre fasi:
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- Fase 1: caricamento dei dati per la richiesta incentivo dopo aver fatto i lavori
- Fase 2: compilazione della richiesta di incentvo con inserimento di tutti i dati tecnici necessari
- Fase 3: rilascio incentivo dopo verifica e approvazione
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Quindi se vuoi avere la certezza di vederti in tasca questi soldi devi assolutamente affidarti ad un tecnico specializzato che prima ti faccia un progetto a regola d’arte e poi ti compili tutte le scartoffie necessarie per avere l’incentivo.
Quanto ti viene incentivato?
Ecco l’ultimo punto a sfavore: l’incentivo che riceverai è fino al 65% dell’importo dei lavori che eseguirai.
Ti sottolineo il fino al nel senso che se raggiungi determinate caratteristiche ti viene restituito il 65%, altrimenti ti viene restituito di meno a seconda di quanto ti allontani da quelle caratteristiche.
Anche l’Ecobonus prevede delle caratteristiche da raggiungere ma sono meno stringenti (e complicate da calcolare) del Conto Termico e comunque prevede sempre il 65% di detrazione fiscale, anche nel momento in cui raggiungi le caratteristiche minime.
Per approfondire puoi fare riferimento al sito del GSE (ente Gestore dei servizi energetici) che ha una pagina dedicata proprio a questo incentivo: il conto termico 2.0.
Conviene?
Nel Conto Termico 2.0 ci sono dei pro e ci sono dei contro.
Il PRO più importante è che i soldi ti vengono rimborsati nel tuo conto corrente. La prima rata ti viene corrisposta entro due mesi da quando viene approvato l’incentivo. Quindi non devi inserire niente in dichiarazione dei redditi.
Il secondo aspetto positivo è che i costi che hai sostenuto ti vengono rimborsati al massimo in 5 anni e non in 10 anni come con l’Ecobonus. E ti dico di più: potresti averli rimborsati in soli 2 anni.
Infine il terzo aspetto positivo è che non hai limiti di spesa: se vuoi farti un impianto di riscaldamento che costa 500.000€ potrai accedere all’incentivo fino al 65% di questo importo (se ti ricordi con l’Ecobonus sei limitato a dei tetti di spesa)
I CONTRO però non sono da meno (almeno dal mio punto di vista): a partire dalla limitazione degli interventi incentivabili (niente caldaie a condensazione ma nemmeno infissi e isolamenti…); per proseguire ad un’inutile complicazione nel calcolo dell’ammontare dell’incentivo e nella pratica da fare; per finire al fatto che c’è un tetto di spesa annua massimo: e se la tua richiesta arriva dopo che questo tetto di spesa è stato raggiunto? Rimani col cerino in mano!
Ti ho detto tutto quello che devi sapere su questi tre incentivi…vogliamo vedere qualcosa in più?
MASSIMIZZARE GLI INCENTIVI RISTRUTTURAZIONE: SONO CUMULABILI!
Sgombriamo subito il campo da qualsiasi strano pensiero ti possa essere venuto in mente:
gli incentivi di cui abbiamo appena parlato non sono cumulabili nel senso che puoi fare 50% + 65% + 65% = 180% di incentivo.
Sarebbe troppo bello, lo Stato che ti paga la ristrutturazione e ti da anche dei soldi in più, ma non è così.
Quando diciamo che questi incentivi sono cumulabili significa che all’interno della tua ristrutturazione puoi accedere a tutti gli incentivi, purchè tu non voglia accedere a più di un incentivo per la stessa lavorazione.
In pratica: se rifai l’impianto di riscaldamento puoi richiedere la detrazione fiscale sfruttando gli incentivi sulle ristrutturazioni (50%) O l’Ecobonus (65%) O il Conto Termico (65% se rispettate le condizioni).
Però ad esempio puoi sfruttare la detrazione del 50% per tutte le opere di muratura (spostamento tramezzi, rifacimento pavimenti e rivestimenti, etc.) e la detrazione del 65% per tutte le opere riguardanti l’efficientamento energetico (sostituzione infissi e rifacimento impianto di riscaldamento).
Naturalmente devi sempre fare attenzione ai tetti di spesa (a parte per il Conto Termico come avevamo detto) ma se fai due rapidi conti puoi detrarre il 50% di 96.000€ (quindi 48.000€) per i lavori edili a cui puoi sommare il 65% di 100.000€ (quindi 65.000€) per i lavori di efficientamento energetico.
La tua ristrutturazione costerà di più di 200.000€? Se abiti in una casa enorme o in una villa potrebbe anche essere, ma in un appartamento medio sicuramente stai ampiamente sotto i 100.000€.
Il mio consiglio
Dopo tutto quello che hai letto probabilmente il mio consiglio lo hai già capito. Che poi è anche il consiglio che ti danno tutti i tecnici con un po’di testa sulle spalle e che vogliono fare i tuoi interessi:
sfrutta al massimo le detrazioni per la ristrutturazione edilizia (50%) e l’Ecobonus (65%) e lascia perdere l’incentivo del Conto Termico 2.0 a meno di situazioni particolari.
E’ vero che le detrazioni sono spalmate in 10 anni ma si tratta comunque di soldi che ogni anno ti trovi in misura maggiore in tasca (se sei imprenditore o libero professionista) o che ti vengono accreditate direttamente sullo stipendio (se sei dipendente).
Se hai esigenze di avere questi soldi in tasca in tempi brevi allora affidati al Conto Termico.
E SE NON HO REDDITO? C’E’ UN PROBLEMA…
Prima di chiudere questo articolo voglio darti un’ultima fondamentale informazione, che ti servirà per scegliere con più consapevolezza tra le detrazioni fiscali o il Conto Termico.
Quello che ti voglio dire riguarda proprio le detrazioni fiscali per la ristrutturazione (50%) e l’Ecobonus (65%).
Come ti ho già detto devi inserire le spese che hai sostenuto in dichiarazione dei redditi e poi le porti in detrazione per 10 anni con rate del medesimo importo.
Però lo Stato è chiaro: queste detrazioni non costituiscono credito di imposta, cioè non valgono come credito da usare per pagare tasse future.
In soldoni? Se quest’anno tu dovessi pagare 1.000€ di tasse e dovessi andare a detrarre 5.000€ per le agevolazioni fiscali, perderesti ben 4.000€ di agevolazione.
E se per sfortuna rientrassi in quella che è detta “no tax area”, cioè hai un reddito talmente basso per cui non devi pagare tasse, perdi il diritto a queste detrazioni.
Facciamo un esempio: tu quest’anno fai i lavori di ristrutturazione e accedi alle detrazioni fiscali. Cominci ad usufruirne ma per sfortuna fra tre anni perdi il lavoro e quindi ad un certo punto la tua dichiarazione dei redditi scende talmente tanto che lo Stato non ti chiede tasse. Naturalmente quell’anno non usufruirai in nessun modo della detrazione fiscale, ma se l’anno successivo tu trovassi un nuovo lavoro e quindi dovessi nuovamente pagare tasse e di conseguenza potresti ri-usufruire delle detrazioni fiscali, lo Stato non ti darebbe più questa possibilità perchè tu l’hai definitivamente persa (per la ristrutturazione in oggetto) nel momento in cui non ne hai usufruito per un anno.
Contorto vero? Ma purtroppo funziona così.
Quindi gli ultimi consigli che ti do sono:
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- Fatti aiutare da un commercialista (bravo) per capire come usufruire delle detrazioni fiscali al massimo (ricordati che puoi “condividerle” con tuo marito/moglie)
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- Nel caso non ti convenga pensa al Conto Termico…anche se dovrai cambiare tecnologia di impianto di riscaldamento.
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Ci sarebbero ancora tante cose da dire su questi incentivi, ma credo che in questo lungo articolo tu abbia capito cosa devi assolutamente fare, cosa devi evitare e quali incentivi puoi sfruttare.